Presidio permanente anti-Ferriera in piazza: «Di area a caldo si muore»

Presidio permanente anti-Ferriera in piazza: «Di area a caldo si muore»
TRIESTE - Dalle 20 di ieri sera chiunque passerà per la centralissima Piazza Unità non potrà non accorgersi che davanti al Palazzo della Regione è...

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TRIESTE - Dalle 20 di ieri sera chiunque passerà per la centralissima Piazza Unità non potrà non accorgersi che davanti al Palazzo della Regione è stato allestito un presidio permanente anti-Ferriera dal Comitato 5 Dicembre - Giustizia Salute Lavoro «perché non è più possibile aspettare». «La scelta - scrivono sulla pagina facebook gli organizzatori rivolgendosi a tutti i cittadini - è sempre, e sempre sarà, vostra. Esserci o delegare. Ribellarsi o tacere. Lottare o subire. Letteralmente vivere o morire perché di area a caldo si muore, ma si muore anche stando soli, isolati, su Facebook a lagnarsi, dicendo che tanto non serve a niente. Siete vivi o siete morti che camminano?». Ecco dunque la decisione maturata nel tempo e organizzata regolarmente ottenendo tutti i permessi di far partire un presidio 24 ore al giorno e ad oltranza:  «Lo strumento di lotta  è lì, dove c'è il pavimento con le luci blu. Per essere usato da tutti. Lo usiamo per colpire o lo lasciamo lì e subiamo? Come dice quel famoso pezzo di de Andrè "Anche se voi vi credete assolti/ siete lo stesso coinvolti". Tutta Trieste è coinvolta, le istituzioni per prime».  Assieme alle associazioni ambientaliste, il Comitato chiede alla Regione di annullare l'Aia, divenuta ormai una questione urgentissima. Il Comitato e le associazioni avevano già fatto sentire la propria voce nei mesi scorsi con un lungo e affollato corteo che si era snodato lungo le vie del centro. Presente anche il sindaco Roberto Dipiazza che ha ribadito come l'obiettivo sia la chiusura dell'area a caldo, a breve avrà un appuntamento a Roma con la presidente Debora Serracchiani e Arvedi. Non sono i 350 operai a preoccupare il primo cittadino («possiamo traquillamente pensare di impiegarli in Comune») ma il futuro della città che non coincide con la ghisa.





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Il Gazzettino