MASERADA - Ha solo 35 anni, è laureata in Lettere, Filologia classica, e arriva da Castellammare di Stabia, città a una trentina di chilometri da Napoli. E'...
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Ha bruciato le tappe.
«Ho sposato la scuola. L'ho sempre frequentata con molto piacere, già da quando ero una studentessa. Mi sono innamorata di questo mondo. Sono entrata in ruolo nel 2016, come docente di lettere. Ho insegnato alle superiori. Poi ho deciso di provare da dare qualcosa in più. E visto che avevo i requisiti, ho fatto il concorso per dirigenti. Credo che i giovani non debbano avere paura di impegnarsi in prima persona, affrontando anche le responsabilità. Non voglio dire che sia semplice. Le responsabilità all'intero della scuola sono pesanti. Ma servono nuovi punti di vista».
Lei proviene dalla zona di Napoli. Come mai ha scelto di fare la preside a 800 chilometri da casa?
«Il Veneto mi è sempre piaciuto dal punto di vista paesaggistico. Anche questo ha inciso sulla scelta. Il trasferimento non è stato un grosso problema. In Campania non ci sono posti liberi da dirigente. Quindi l'avevo messo in conto fin dall'inizio. Qui potrò dedicare tutto il mio impegno alla scuola. Certo, allo stesso tempo capisco che per chi ha dei figli tutto ciò è più complicato».
E come è stata accolta nel trevigiano?
«Benissimo. Sto anche iniziando a capire il dialetto. Magari farò un corso intensivo. Scherzi a parte, un dirigente ha bisogno di legare con il territorio. Ora sto lavorando in questo senso. Con il Comune è già stato instaurato un buon rapporto. C'è da dire che ho trovato dei docenti fantastici, pronti a lavorare anche più di quanto previsto. Stesso discorso per la segreteria e il personale Ata. Questo nonostante le difficoltà legate alla carenza di organico e alle risorse limitate. Ho incontrato anche i comitati dei genitori, che ci aiutano in varie situazioni, ad esempio per il tempo integrato. Tutti lavoriamo per un unico scopo: formare buoni studenti e buoni cittadini».
Con lei Maserada è tornata ad avere un preside titolare dopo quattro anni di reggenze.
«Esattamente. In quel periodo è stato fatto comunque un grande lavoro. In questo territorio negli ultimi anni i dirigenti con incarichi di reggenza sono stati bravissimi a districarsi tra più scuole. Certo, avere un preside stabile è diverso. Lo si avverte anche tra il personale, che lavora con più fiducia e serenità, sentendosi anche più protetto».
Tra le prime iniziative c'è stata l'elezione di classi eco-vigili alle medie per migliorare il riciclo dei rifiuti prodotti durante la ricreazione.
«E' un gesto di attenzione verso l'ambiente. I docenti sono molto creativi. Tocca a tutti noi incanalare al meglio questa voglia di fare».
Quanto resterà a Maserada? «Dopo il concorso, adesso siamo nell'anno di prova. Il nostro contratto è triennale. Io, comunque, ho già iniziato a sentirmi a casa. Sono molto ottimista per quanto riguarda gli sviluppi futuri».
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino