Anna Durigon, la super preside di 10 scuole con 3.800 studenti: «Il segreto è l'organizzazione»

Anna Durigon
TREVISO - Guida dieci scuole. Per un totale di quasi 3.800 studenti. Anna Durigon ha raddoppiato proprio in piena epidemia da coronavirus: la dirigente del turistico Mazzotti di...

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TREVISO - Guida dieci scuole. Per un totale di quasi 3.800 studenti. Anna Durigon ha raddoppiato proprio in piena epidemia da coronavirus: la dirigente del turistico Mazzotti di Treviso ora gestisce come preside reggente anche l'istituto comprensivo Casteller di Paese. Non una passeggiata, se si pensa che il Mazzotti con i suoi 1.710 studenti è una delle scuole più grandi della Marca e che l'Ic di Paese con 2.075 alunni (in nove plessi) è addirittura il più grande di tutto il Veneto.


Preside Anna Durigon, si riesce a far fronte a tutto?
«Sono due scuole molto grandi ma entrambe già organizzate. Ho allungato il mio orario di lavoro: dalla mattina alla sera. Ma confido molto sulla collaborazione del mio staff che è composto da figure valide e persone ottime. Un preside non lavora mai da solo».


Il turismo è uno dei settori più colpiti dall'emergenza Covid. Come sono andate le iscrizioni in prima al Mazzotti?
«Eravamo molto preoccupati. Ma abbiamo tenuto, anche grazie all'indirizzo Relazioni internazionali. Per settembre ci sono 295 iscritti: 176 per l'indirizzo Turismo e 119 per Relazioni internazionali, appunto. L'anno scorso avevamo fatto 14 prime, che non erano poche. A settembre ce ne saranno 12. Un po' numerose ma esattamente in linea con le 12 quinte che usciranno».


E a Paese? Ci sono elementari che resteranno senza prima?
«No. E' garantita almeno una prima in tutti i plessi. C'è una percentuale di alunni che da Paese frequenta le scuole di Treviso. Ma anche noi abbiamo ricevuto 31 richieste da ragazzi che vivono in territori vicini. Nonostante lo spauracchio della denatalità, per ora si è stabili».


A proposito di Covid, l'Usl ha annunciato che prevede di vaccinare gli insegnanti in via prioritaria da inizio marzo.
«E' indispensabile. Mettendo in sicurezza la popolazione adulta all'interno di una scuola, tutti potranno frequentare con maggiore serenità. Tanto più che se l'andamento generale dei contagi migliora, o per lo meno rimane stabile, dall'ultima settimana di febbraio si potrà alzare la quota di studenti in presenza alle superiori dal 50 al 75%».


Come si sta affrontando l'emergenza coronavirus a scuola?
«Stiamo cercando di gestire il secondo quadrimestre con un po' di fiducia. Al Mazzotti partiremo con i corsi di recupero di pomeriggio. Con gruppi piccolissimi: non più di 8 ragazzi. E nell'elementare di Castagnole, ad esempio, siamo ripartiti con il tempo integrato. Con la collaborazione del Comune di Paese, poi, avvieremo i corsi di studio assistito per le terze. Abbiamo inoltre riorganizzato la mensa per poter distribuire i ragazzi nelle aule anche per il pranzo».


Il Comune di Paese ha donato 35mila mascherine alle scuole perché quelle inviate dal commissario Arcuri non erano adeguate. E' vero che puzzavano?
«Alcune forniture avevano un odore che poteva dare molto fastidio. C'è stata la disponibilità del Comune. Adesso distribuiremo queste 35mila mascherine per un primo periodo di un mese. Poi la scuola si farà carico del resto».
Al Mazzotti, infine, state già pensando a come saranno gli esami di maturità?


«L'unica cosa che sembra certa per ora è che le commissioni saranno formate solo da docenti interni. Per il resto aspettiamo tutti la relativa ordinanza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino