Presi ladri senza scrupoli: forzata anche un'urna con ceneri del defunto

I 3 ladri albanesi bloccati dai carabinieri di Lignano e Latisana
UDINE e PORDENONE - Presa un banda di ladri albanesi ritenuta responsabile di diversi furti in abitazione messi a segno tra le province di Udine e Pordenone nei comuni...

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UDINE e PORDENONE - Presa un banda di ladri albanesi ritenuta responsabile di diversi furti in abitazione messi a segno tra le province di Udine e Pordenone nei comuni di Campoformido, Varmo, Basiliano, Pocenia, Fiume Veneto e Porcia. Si tratta di tre uomini: David Toplana, 24 anni, residente a Forlimpopoli (Forlì Cesena), Altin Marvataj, 30 anni, e Sokol Molla, 30 anni, irregolari nel territorio nazionale (nella foto); adesso si trovano nel carcere di Udine e dovranno rispondere dei reati di ricettazione, furto e tentato furto aggravati, in concorso. La banda si spostava a bordo di una Audi A5 coupé, autovettura sottoposta a sequestro per la successiva confisca.


I primi furti a Lignano 
La banda è stata bloccata nei giorni scorsi dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Latisana, comandata dal capitano Filippo Sautto, che hanno operato insieme ai colleghi della stazione di Lignano Sabbiadoro, comandata dal luogotenente Nerio Loise. Le indagini sono partite da alcuni furti commessi proprio a Lignano Sabbiadoro, dove i malviventi avevano portato via monili d’oro e preziosi di valore molto ingente. I tre albanesi prendevano di mira abitazioni isolate, in aree defilate e periferiche; oltre alla ricettazione di preziosi, i componenti la banda sono ritenuti responsabili di una serie di furti e tentati furti in abitazione commessi nei comuni di Campoformido, Varmo, Basiliano, Pocenia, Fiume Veneto e Porcia, tra il 10 e il 12 gennaio 2017: in quei giorni numerosi cittadini friulani si sono rivolti all’Arma per denunciare il furto subito o i danni rilevati sugli infissi delle loro abitazioni.

Forzano anche un'urna cineraria con dentro le ceneri di un defunto 
Tra i furti denunciati allora anche uno ingente di una cassaforte che conteneva circa 50mila euro e un odioso colpo messo a segno a casa di un uomo che aveva appena perso il padre e che aveva lasciato la casa incustodita per recarsi in cimitero. In un altro caso è stata denunciata la forzatura di un'urna cineraria che conteneva le ceneri di un defunto: i ladri, evidentemente, pensavano che invece dei resti di una persona, in quel contenitore metallico fossero stati nascosti oro e preziosi. L'urna era stata trovata aperta e buttata per terra nella stanza di una casa. 
  
Almeno 12 i colpi messi a segno 
Una volta presa di mira una abitazione da svaligiare, i tre si introducevano non visti, alla ricerca di denaro e preziosi, approfittando della momentanea assenza dei proprietari. Sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori, sono ritenuti responsabili di almeno 12 episodi tra furti commessi e tentati. Attraverso l’analisi e l’intreccio dei numerosissimi dati acquisiti nel corso delle indagini, coordinate dal pm Andrea Gondolo della Procura di Udine, i carabinieri di Latisana sono riusciti a risalire all’identificazione dei 3 abanesi; le prove raccolte a loro carico hanno consentito di procedere nei loro confronti al fermo di indiziato di delitto, di fatto un "arresto". 

Le perquisizioni e poi il carcere

Il 13 gennaio scorso, i tre albanesi sono stati raggiunti dai carabinieri di Latisana nelle loro case di Lignano Sabbiadoro e del vicino comune di Ronchis, dove avevano stabilito la loro dimora. Nel corso delle perquisizioni domiciliari, sono stati sequestrati gioielli e oggetti di pregio, per un valore di circa tremila euro. Non molto perché gran parte della refurtiva, infatti, era già sparta, finita sul mercato della ricettazione. Il Gip del Tribunale di Udine, Matteo Carlisi, ha emesso nei confronti dei 3 albanesi un'ordinanza di custodia cautelare in carcere il 16 gennaio scorso.

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Il Gazzettino