Seminavano terrore con l'esplosivo: aiutati da donne per spartire bottino

Ecco il kit della banda che faceva esplodere i bancomat in metà Nordest
PORDENONE - Presa dalla polizia di Pordenone la banda che faceva esplodere i bancomat di banche e uffici postali in tutto il Triveneto. Ecco da chi è composta: Teddy...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE - Presa dalla polizia di Pordenone la banda che faceva esplodere i bancomat di banche e uffici postali in tutto il Triveneto. Ecco da chi è composta: Teddy Battistutti, 28 anni, residente a Trevignano (Treviso), pluripregiudicato, agli arresti domiciliari; S.G., 22 anni, residente a Rosà (Vicenza), senza precedenti, agli arresti domiciliari; Kevin Bosco, 21 anni, residente a Gorgo al Monticano (Treviso), con precedenti, agli arresti domiciliari; Alan Cassol, 21 anni, residente in provincia di Treviso e domiciliato a Verona, con precedenti, agli arresti domiciliari. 


LEGGI ANCHE Banda rom. Rubavano potenti auto e facevano saltare i bancomat

Esplosivi, riciclaggio, furto aggravato
Sono tutti indagati, in concorso, per porto e detenzione illegale di esplosivi, riciclaggio, furto aggravato, furto in abitazione, commessi in varie località del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna nel luglio scorso. Nel corso delle indagini è stata accertata la ricettazione di una targa rubata applicata su una autovettura Bmw M235I, in modo da ostacolare l’identificazione.

Una miriade di colpi
Il 5 luglio scorso le indagini hanno scoperto il trasporto e la detenzione illegale di materiale esplodente, cioè di cariche esplosive dette marmotte, con un tipo di esplosivo con polvere pirica; le marmotte erano state usate vicino allo sportello automatico dell’ufficio postale di Brugnera (Pordenone); ci sono poi un tentato furto aggravato in concorso, sempre con l’uso di esplosivo marmotta, allo sportello Atm della posta di Brugnera e un furto aggravato in concorso alla pompa di benzina Q8 di Torre di Mosto (Venezia), dove sono stati rubati un gran numero di pacchetti di sigarette, il fondo cassa e bottiglie di alcolici, per 8.000 euro.
 

Albignasego nel mirino 
Al 24 luglio scorso risalgono la preparazione di un colpo con esplosivo al bancomat di Veneto Banca di Albignasego (Padova) e il tentato furto aggravato con esplosivo allo sportello Atm sempre della filiale Veneto Banca di Albignasego. In questa occasione dopo avere inserito all’interno del dispositivo che eroga il denaro la marmotta, gli indagati hanno fatto saltare il meccanismo distruggendo il macchinario e causando danni all’interno della filiale.

La lista delle malefatte
​La lista delle malefatte continua col furto di un Mercedes Vito rubato a Albignasego e di una Ford Focus SW in località Polesella a Roma; segue un tentato furto al Pit Stop di Istrana (Treviso) che non è andato a buon fine. Al termine del raid, alle prime luci dell’alba, la Bmw usata dalla banda è stata individuata a Visnà (Treviso), dove Cassol e Bosco sono stati bloccati delle squadre mobili di Pordenone e Trieste e arrestati perché possesso di un ordigno esplosivo che avevano in auto.

Due donne a far da spalla 
​Per due donne di Verona, L.C., 43 anni pregiudicata, e P.G., 21 anni, incensurata, il gip Roberta Bolzoni ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le due donne sono finite nei guai per aver fornito alla banda supporto logistico e per aver partecipato, in alcuni casi, anche alla spartizione della refurtiva. La banda usava un’auto non rubata per raggiungere il luogo dove nascondere la vettura rubata utilizzata per i colpi, l’impiego di strumenti fabbricati artigianalmente per far esplodere i bancomat con congegni ad elevato potenziale. 

​La brillante indagine è stata eseguita dalle squadre mobili di Pordenone e Trieste, nella mattinata di oggi, mercoledì 6 dicembre, col supporto delle squadre mobili delle questure di Treviso, Vicenza, Verona e Venezia. L'applicazione delle misure cautelari è stata eseguite su disposizione del Gip di Pordenone, Roberta Bolzoni, su richiesta del pm Marco Brusegan. 

 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino