VITTORIO VENETO - «Non ho emanato, nella mia diocesi, nessuna indicazione sul fatto di leggere o non leggere o come leggere la preghiera degli alpini». La precisazione è del...
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«La stampa parla di proibizione di leggere la preghiera degli alpini, di 'censura' e così via - spiega il presule vittoriese - In realtà il sacerdote celebrante, un padre Servita da poco giunto in diocesi, si era limitato a chiedere la sostituzione della parola "armi" con "animi" e della parola "contro" con "di fronte".
«Mi è stato segnalato che, probabilmente per disattenzione, l'invito a lasciare la chiesa e la conseguente uscita degli alpini sono avvenuti prima della normale conclusione della Santa Messa, con evidente disagio e disorientamento degli altri fedeli presenti. Ciò mi sembra molto spiacevole». «Questo fatto - conclude mons. Pizziolo - e la risonanza mediatica assolutamente esagerata che sta avendo, mi costringerà a intervenire per trovare, ovviamente in dialogo con gli alpini, una posizione che eviti il ripetersi di questi fatti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino