Preghiera degli alpini "censurata", il vescovo spiega: «Nessun divieto»

Monsignor Corrado Pizziolo e il presidente Angelo Biz
VITTORIO VENETO - «Non ho emanato, nella mia diocesi, nessuna indicazione sul fatto di leggere o non leggere o come leggere la preghiera degli alpini». La precisazione è del...

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VITTORIO VENETO - «Non ho emanato, nella mia diocesi, nessuna indicazione sul fatto di leggere o non leggere o come leggere la preghiera degli alpini». La precisazione è del Vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo che oggi ha deciso di chiarire la posizione della propria diocesi sui fatti accaduti a S. Boldo nel giorno dell'Assunta quando un sacerdote ha chiesto agli alpini di modificare la loro classica preghiera, scatenando le proteste dell'Ana e di parte del mondo politico.




«La stampa parla di proibizione di leggere la preghiera degli alpini, di 'censura' e così via - spiega il presule vittoriese - In realtà il sacerdote celebrante, un padre Servita da poco giunto in diocesi, si era limitato a chiedere la sostituzione della parola "armi" con "animi" e della parola "contro" con "di fronte". Questo non è stato accettato dai responsabili che hanno deciso di far leggere la preghiera all'esterno della chiesa
».



«Mi è stato segnalato che, probabilmente per disattenzione, l'invito a lasciare la chiesa e la conseguente uscita degli alpini sono avvenuti prima della normale conclusione della Santa Messa, con evidente disagio e disorientamento degli altri fedeli presenti. Ciò mi sembra molto spiacevole». «Questo fatto - conclude mons. Pizziolo - e la risonanza mediatica assolutamente esagerata che sta avendo, mi costringerà a intervenire per trovare, ovviamente in dialogo con gli alpini, una posizione che eviti il ripetersi di questi fatti».
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Il Gazzettino