Alpago. Lupi, come evitare le predazioni? Arrivano i radiocollari e le pecore che li “ingannano”

Un esemplare di lupo con il radiocollare applicato
ALPAGO (BELLUNO) - Radiocollari ai lupi per studiare percorsi ed abitudini del predatore, collari ai ferormoni applicati alle pecore e altre reti. Sono questi i nuovi e...

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ALPAGO (BELLUNO) - Radiocollari ai lupi per studiare percorsi ed abitudini del predatore, collari ai ferormoni applicati alle pecore e altre reti. Sono questi i nuovi e vecchi strumenti di cui la Regione è pronta a finanziare l’acquisto per contrastare le predazioni del lupo in Alpago. È durato due ore l’incontro che ieri mattina, a Palazzo Piloni, ha messo attorno allo stesso tavolo l’assessore regionale al Territorio Cristiano Corazzari, la Provincia rappresentata dal presidente Roberto Padrin, i tre sindaci della conca alpagota – Sara Bona, per Tambre accompagnata anche dal vice-sindaco Ueli Costa; Gianluca Dal Borgo, Chies; Alberto Peterle, Alpago – la voce della Polizia provinciale, di Coldiretti e, da remoto, quella dell’esperto Marco Apollonio dell’Università di Sassari, che già ha collaborato con la regione Veneto.

L’OBIETTIVO

Lo scopo? Cercare soluzioni per mitigare e contrastare quanto successo la scorsa estate, contraddistinta da una serie di predazioni e da incursioni anche diurne da parte del lupo. La novità non consiste tanto nel fatto che la Regione è disposta a mettere soldi per finanziare misure di contrasto, perché ciò è accaduto anche in passato, ma piuttosto negli strumenti che si ipotizzano di utilizzare. Ma Peterle ammonisce: «Soddisfatto? È stato fatto un piccolo passo, sicuramente noi abbiamo fretta di individuare soluzioni efficaci perché se continuano le predazioni, il territorio verrà sempre meno curato e gradualmente abbandonato. Ecco: i tempi della burocrazia di certo non ci aiutano». La prima ipotesi operativa di un progetto che, è stato chiarito, sarà sperimentale, è quella dei radiocollari che applicati ad alcuni esemplari – dopo che questi saranno stati catturati ed addormentati - dovrebbero servire a fornire informazioni sui loro spostamenti, sulle loro abitudini, sulle zone preferite, sui momenti della giornata in cui il loro attacchi sono più frequenti. Pare più difficile, se non improbabile, ma ieri questo aspetto non è stato affrontato, l’utilizzo di questo strumento per prevenire e difendersi in diretta dalle predazioni. 

LA CARICA

Sul piatto anche i collari pensati per sprigionare ferormoni. Si tratta di sostanze chimiche prodotte dagli animali che li fanno riconoscere. Lo scopo sarebbe “travestire” le pecore da lupo, dal momento che i ferormoni emanati sarebbero quelli dei lupi. Di fronte a questo messaggio ormonale, i lupi riconoscerebbero le pecore come loro simili, e non più come prede. Ancora. Dalla Regione arriveranno anche altri finanziamenti per sostenere le spese che gli allevatori dovranno sostenere per collocare nuove reti e anche per il costo delle crocchette che vengono date ai cani maremmani, specialisti nella guardia dei greggi. Infine verrà fatta richiesta all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che consenta nuovamente di sparare pallini di gomma al lupo che si avvicina ai paesi. «L’aspetto positivo dell’incontro – aggiunge il sindaco Peterle – consiste nel fatto che è stato riconosciuto la specificità del nostro territorio rispetto al resto della Provincia». Parzialmente soddisfatto anche Dal Borgo: «Ci vuole un’operazione culturale che metta al primo posto l’uomo, sennò viene giù tutto. È l’uomo che ha coltivato e cesellato il territorio». Del lupo si parlerà anche sabato a Falcade nel corso del convegno “La verità sul lupo” (Casa della gioventù, ore 17) durante il quale interverranno Mauro Salvaterra (sindaco di Falcade), Moreno Tomaselli (presidente associazione Quad in quota), Michele Corti (associazione nazionale per la tutela dell’ambiente e della vita rurali), Michele Nenz (Coldiretti Belluno), Zaccaria Tona (presidente cooperativa Fardjma, allevatori pecora alpagota), Franco De Bon (già commissario polizia provinciale Belluno), Pierantonio Cristoforetti (comitato Insieme per Andrea Papi, Trentino).

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Il Gazzettino