AVIANO - Prima il presidio con volantinaggio, dalle 9.30 alle 13, all'ingresso del Cro. Poi l'astensione dal lavoro per l'intera giornata, con possibili rallentamenti...
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RIFORMA DISATTESA A un anno dall'approvazione - fanno sapere i ricercatori precari -, la contestata riforma dei contratti della ricerca sanitaria non è ancora entrata in vigore. Sono ancora senza garanzie i precari della ricerca del Cro il cui contratto scadrà a fine dicembre e lungo tutto il 2019. Martedì 9 ottobre la Direzione amministrativa del Cro ha dichiarato infatti che non intende prorogare i contratti in scadenza fino a quando non verrà firmato il nuovo Contratto collettivo nazionale Sanità - Comparto e non verranno contestualmente pomulgati i decreti attuativi ministeriali che stabliscono le procedure dei concorsi e i sistemi di valutazione previsti dalla cosiddetta legge Piramide. La data-chiave è quella del 10 novembre, giorno per il quale si attende appunto la f
irma del Ccln e la promulgazione dei decreti attuativi, ma al momento non vi è alcuna certezza in merito.
LA PIRAMIDE La cosiddetta legge piramide è del resto una legge contestata, perché non risolve il problema del precariato. Anche nel caso entrasse in vigore, infatti, solo il 21 per cento (ossia uno su cinque) dei 149 ricercatori attivi al Cro sarebbero in possesso dei criteri necessari per ottenere un tempo determinato. Per gli esclusi non ci sono ancora garanzie, se non il rinnovo delle 71 borse di studio oggi attive. Il problema delle borse di studio è particolarmente delicato: costituisce il ventre molle del precariato della ricerca - spiegano ancora il Gruppo giovani ricercatori del Cro - e non viene intaccato dalla riforma in atto. Le borse di studio non sono contratti di lavoro, ma nascono come forma di finanziamento agli studi e all'alta formazione professionale, che nella maggioranza dei casi si avvicina ai mille euro mensili. I titolari delle borse sono quindi privi di qualsiasi tutela previdenziale e assistenziale: contributi pensionistici, maternità, malattia, e così via).
Ciononostante è il sistema di arruolamento più utilizzato e abusato dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico per coprire le carenze di organico, soprattutto per le donne. E così anche al Cro di Aviano. Né è la prova l'aggiornamento al regolamento delle borse di studio recentemente approvato in Istituto, che rivela chiaramente l'intenzione di coprire i fabbisogni di figure specializzate con borse di studio invece che con contratti di lavoro veri e propri. È facilmente intuibile l'intenzione dell'Istituto avianese di continuare in futuro a ricorrere alle borse di studio per arruolare il personale necessario al proseguimento delle attività di ricerca. A questo proposito le organizzazioni sindacali Anaao Assomed, Cgil Fp e Cisl Fp chiederanno un incontro con le Direzioni del Cro.
Il Gazzettino