Secondo Carl Gustav Jung, “si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona”. Negli ultimi giorni dello shopping pre-natalizio 2015, le parole dello...
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I segnali dell’uscita dalla crisi possono passare anche attraverso il piacere che proviamo nel cercare e acquistare quello che metteremo sotto l’albero il prossimo 25 dicembre? Forse sì, dato che il dono è uno dei più antichi gesti sociali dell’uomo. Rispetto a quanto analizzato cinque anni fa, quando la soddisfazione di fare i regali di Natale era ferma al 33 per cento, l’aumento è di ben 9 punti percentuali in cinque anni.
Chi prova più piacere nel cercare doni natalizi? Questa prerogativa sembra essere soprattutto femminile: sono le donne (46 per cento) ad amare la consueta ricerca dei regali di Natale per amici e parenti piuttosto che gli uomini (37 per cento).
La pratica del dono natalizio, poi, sembra avere un’età giovane: sono i ragazzi con meno di 25 anni (67 per cento) e quelli di età compresa tra i 25 e i 34 anni (46 per cento) ad amare più degli altri questa tradizione.
Dal punto di vista professionale, inoltre, sono soprattutto gli studenti ad amare la ricerca del regalo (67 per cento), mentre tecnici e casalinghe (43), liberi professionisti (42) e disoccupati (41) si collocano intorno alla media dell’area.
“Natale non sarà Natale senza regali”, borbottava Jo in “Piccole Donne”. Un borbottio simile forse ci accompagnerà nei prossimi giorni. Fino a quando - nostro malgrado o di buon grado - l’ultimo pacchetto sarà posto sotto l’albero e Natale sarà finalmente Natale. Che dire? Rispetto a qualche anno fa, “di buon grado” sta crescendo su “nostro malgrado”: è un segnale di speranza per il futuro.
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Il Gazzettino