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BELLUNO - La Caritas feltrina si dimostra un costante aiuto diffuso sul territorio. Sono molte le famiglie che hanno necessità di un aiuto e proprio la realtà presieduta da don Diego Bardin è una delle importanti risposte che il Feltrino riesce a dare a chi chiede una mano anche solo per portare in tavola qualcosa da mangiare oppure ha bisogno per qualche tempo di un tetto sotto cui ripararsi.
L'EMERGENZA
A conti fatti i numeri dicono che non c'è un aumento sfrenato di chi chiede un aiuto, rispetto allo scorso anno si instaura un equilibrio a cui devono essere aggiunti però i profughi ucraini che hanno trovato ospitalità nelle zone feltrine. A far luce sulle molte attività della Caritas è il vicepresidente Rino Dal Ben: «Il numero dei nostri assistiti è abbastanza in linea a quello del 2022 con qualche calo e qualche aumento nelle diverse parrocchie dove insiste il nostro impegno. I profughi si sono aggiunti ma i volontari della Caritas hanno risposto al meglio come sempre». I settori di interesse sono gli alimenti, ma anche il vestiario e i locali di prima accoglienza, un meccanismo ormai oliato che porta ottimi risultati.
I NUMERI
La Caritas lavora a livello di parrocchie e nell'area di lavoro di quella feltrina se ne contano 17: «Alle parrocchie feltrine - spiega Dal Ben - che sono 15 si aggiungono quelle di Lentiai (diocesi di Vittorio Veneto) e Fonzaso (diocesi di Padova).
COME FUNZIONA
Per aiutare una famiglia in difficoltà si attinge a una rete di aiuti. La Caritas feltrina fa proprio questo: «Per quanto riguarda gli alimenti - specifica il vicepresidente - ci forniamo al Banco alimentare con sede a Trento e ad altre ditte locali. Per quanto riguarda il fresco, vale a dire mele, insalata, ortaggi vari, ci rivolgiamo a una onlus di Montebelluna che fornisce alimenti che andrebbero al macero. Ricordate le arance calpestate dalle ruspe? Tutto deriva da un'operazione della Fondazione Cariverona con capofila la prefettura di Ancona, la merce viene acquistata e distribuita. Sarebbero derrate che finirebbero al macero». Ci sono anche partner che hanno sede nel territorio: «Lattebusche interviene con latte, yogurt e tutti i prodotti che derivano dalla lavorazione del latte a cui si aggiungono anche ditte locali con importanti partecipazioni. Non bisogna dimenticare la carità spicciola, quella che arriva direttamente dalle parrocchie con la raccolta delle borse della spesa. Un realtà ramificata che muove al mese quasi 120 quintali di alimenti». Oltre agli alimenti la Caritas fornisce anche un tetto. A disposizione di chi ha necessità ci sono 8 mini appartamenti in via Nassa a Feltre e 5 stanze di prima accoglienza.
IL COMUNE
Anche il comune di Feltre monitora la situazione sul proprio territorio. In questo ambito si inserisce Maurizio Zatta, assessore al sociale: «La situazione viene tenuta sotto controllo tramite i servizi sociali e con il Tavolo di coordinamento delle associazioni che fornisce dati aggiornati. Gli impegni delle associazioni di diversificano in base alle loro competenze così come il comune che fornisce aiuto in base alle criticità che vengono presentate. Posso dire che a Feltre il tessuto sociale è importante, ci sono molte associazioni che portano avanti il lavoro di aiuto nell'ombra e a queste va il ringraziamento della comunità» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino