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BELLUNO - «Ho avuto paura e sono fuggito: chiedo scusa». Queste le parole dell’automobilista bellunese che lunedì si è lanciato in una folle corsa sulle strade di Ponte nelle Alpi dopo aver trovato sulla sua via la polizia di Stato che lo aveva fermato per un controllo. Lo ha detto al giudice Angela Feletto ieri in Tribunale a Belluno, dove si è celebrato il processo per direttissima. L’imputato è giovanissimo: Marcello Petagna 19 anni di Belluno. Era lui, un neopatentato, il guidatore folle che si è lanciato nella fuga alla vista della polizia. È arrivato, scortato dalla polizia penitenziaria, dal carcere di Baldinich, dove era finito dopo l’arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ad attenderlo il suo avvocato, Erminio Mazzucco, nominato di fiducia dopo essere finito nei guai.
I FATTI
Mancava poco alle 16 di lunedì, 7 giugno, quando il ragazzo, che stava transitando alla guida di un’auto vicino al campo di Polpet, è stato fermato da una pattuglia della polizia.
IN AULA
Ieri pomeriggio il ragazzo, classe 2002, che compirà 20 anni il 13 agosto prossimo, è comparso di fronte al giudice, con accanto il difensore, avvocato Erminio Mazzucco. Ha chiesto scusa all’ispettore investito e si è reso disponibile a risarcire i danni provocati. Ha spiegato che alla vista degli agenti ha avuto paura e per questo poi è fuggito. Il giudice ha convalidato l’arresto, come richiesto dal pm Marta Tollardo, e lo ha rimesso in libertà. Tramite il suo difensore il ragazzo ha proposto di estinguere il reato con un percorso di messa alla prova, ovvero dei lavori socialmente utili e così si farà. Il programma verrà presentato nell’udienza il 13 dicembre prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino