MARGHERA E' stato arrestato dagli agenti del commissariato di Marghera, Emanuele Zecchini, 50 anni, padre dell'"Angelo Veneziano", al secolo Manolo Zecchini...
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IL LITIGIO
A quanto riferito e verbalizzato ai poliziotti che questa mattina - 12 giugno - hanno arrestato il cinquantenne mentre stava andando a Jesolo, verso mezzogiorno del 12 maggio scorso il portalettere, anch'egli di Marghera, ha suonato al citofono dell’appartamento degli Zecchini per consegnare un pacco leggero destinato al giovane “fighter”, ai vertici del ranking dei pesi leggeri italiani, spiegando alla persona che aveva risposto al campanello che, in ottemperanza alle disposizioni sul coronavirus, lo avrebbe lasciato appena all’interno del portone condominiale, cosa che ha fatto. Ma mentre tornava verso il suo scooter, il postino si è sentito contestare da un ragazzo, verosimilmente il fratello dell’atleta, di aver lanciato il pacco anziché posarlo, e ne è nata una discussione. A quel punto è sceso anche l’Angelo Veneziano, che avrebbe iniziato a insultare e a minacciare il dipendente delle Poste, il quale tentava invano di spiegare che non poteva consegnare la corrispondenza a mano e che il pacco, come da regolamento, lo aveva appoggiato all’entrata del palazzo.
LE BOTTE E L'ARRESTO
Poi, è uscito il padre Emanuele che gli ha sferrato un pugno colpendolo all’orecchio sinistro, rifilandogli anche un calcio sul fondo schiena, scaraventando fuori dal vialetto anche il palmare in dotazione al postino per la registrazione delle consegne. Il malcapitato ha quindi chiamato il 113 e si è recato al pronto soccorso dell’ospedale dell’Angelo per farsi medicare le ferite: i sanitari gli hanno riscontrato una prognosi di quattro giorni per trauma nella regione auricolare sinistra.
Dopo un mese d'indagine, acquisite tutte le testimonianze, gli operatori di polizia hanno denunciato l’aggressore per resistenza a pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, lesioni personali e interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. Tenuto conto della situazione giudiziaria di Emanuele Zecchini - che ha già subito diverse condanne per lesioni e dal 2019 è in prova ai servizi sociali - gli agenti hanno segnalato quanto accaduto al magistrato di Sorveglianza che ha revocato l’affidamento ai servizi sociali e disposto la custodia in carcere.
Il quarantaseienne dipendente di Poste Italiane ha sporto denuncia e chiede il risarcimento dei danni fisici e morali affidandosi allo Studio3A-Valore spa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino