Possiamo leggere la mente? Forza del pensiero: cosa dice la scienza

Possiamo leggere la mente? Forza del pensiero: cosa dice la scienza
PORDENONE - Leggere la mente e dipanare i meccanismi con cui il nostro cervello produce dipendenze, superandole: è il leitmotiv dell'incontro promosso per la 10°...

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PORDENONE - Leggere la mente e dipanare i meccanismi con cui il nostro cervello produce dipendenze, superandole: è il leitmotiv dell'incontro promosso per la 10° decima edizione di Affascinati al cervello, il ciclo di incontri autunnale promosso dall’Irse Pordenone, l’Istituto regionale di studi europei che si focalizza quest’anno su Vecchie e nuove dipendenze.


Neurofeedback e la forza del pensiero: quanto possiamo leggere la mente? Questo il titolo dell'incontro di domani, giovedì 26 ottobre, alle 15.30, nell’auditorium del centro culturale Casa Zanussi di Pordenone. Ne parlerà lo scienziato Pietro Paolo Battaglini, del centro interdipartimentale Brain dell’Università di Trieste. In attesa del 2020 e degli eventi che animeranno la “capitale europea della scienza”, ecco un link che proietterà verso il polo d’eccellenza che da molti anni si occupa di studi intorno al cervello, e alle sue dinamiche.

Una indicazione ai giovani anche di nuovi appassionanti campi di studio e possibilità di alta formazione presenti in Friuli Venezia Giulia: università e scuole di specializzazione come la Sissa di Trieste, città che si è appunto aggiudicata il ruolo di capitale dell’euroscienza 2020 e l’organizzazione dell’Euroscience Open Forum. La partecipazione è gratuita; info irse@centroculturapordenone.it 0434 365326.


Ampio spazio sarà dato al dibattito, con interventi nel corso dell’incontro. Pietro Paolo Battaglini, neurofisiologo del Dipartimento scienze della vita dell’Università di Trieste, professore ordinario di fisiologia, responsabile del Centro interdipartimentale Brain ha avviato una nuova linea di ricerca, basata su tecniche di Brain Computer Interface, volta allo studio della attività elettrica cortico-cerebrale per riconoscerne le modifiche volontariamente indotte e utilizzarle per controllare dispositivi esterni, quali computer o macchine semplici. Particolarmente sensibile alla divulgazione scientifica, è tra gli animatori della Settimana del Cervello e delle Olimpiadi delle Neuroscienze.   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino