Carbonizzato e coperto di pietre, cadavere dietro al tempio di Canova Una coppia portata in caserma

Carbonizzato e coperto di pietre, cadavere dietro al tempio di Canova Una coppia portata in caserma
POSSAGNO (TREVISO) - Ucciso a coltellate, bruciato nel bosco e ricoperto di sassi. E la sua identità resta un mistero. Un giallo che si consuma all’ombra del tempio del...

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POSSAGNO (TREVISO) - Ucciso a coltellate, bruciato nel bosco e ricoperto di sassi. E la sua identità resta un mistero. Un giallo che si consuma all’ombra del tempio del Canova. Proprio qui, nella zona boschiva lungo il sentiero Castel Cesil, è stato ritrovato nel primo pomeriggio di ieri il cadavere carbonizzato di un uomo dall'apparente età di quarant'anni.




E nella notte una coppia di giovani residenti a Bassano, un uomo e una donna, visti sul luogo del ritrovamento con una Volkswagen Golf, è stata arrestata. I carabinieri naturalmente indagano a 360 gradi ma la pista della coppia della Golf pare decisiva.



Sono le 13.58 quando scatta l’allarme. Al Suem di Crespano arriva la telefonata di due boscaioli: «Sotto un cumulo di pietre ci sono delle ossa, venite a vedere».



Ad attirare l’attenzione di Elido e Andrea Fornasier, taglialegna del paese, non è tanto quello strano ammasso di sassi, quanto la mole di mosche che ci girano sopra. Quando si avvicinano capiscono il motivo: lì sotto c’è un cadavere.



Mentre aspettano che arrivi il dirigente del settore emergenza, chiamano un loro amico, Giorgio Rigo, il meccanico del paese. E qui il mistero se possibile si ingigantisce. Quando l’uomo arriva ha un sussulto.



Proprio lì domenica mattina ha recuperato un’auto in panne, una Golf grigia. Quel cumulo di pietre che ancora fumavano lo aveva notato anche lui, ma non ci aveva fatto caso. Ora invece diventano un macabro presagio.



A chiamarlo in soccorso della coppia di ragazzi era stato l’organizzatore della corsa podistica, Pietro Dal Broi, che è passato per quel sentiero la stessa domenica. Insieme alla moglie verso le 9.30 era andato a fare da apripista, quando ha notato la Golf ferma sotto il costone della montagna. «Vi pago quanto volete ma aiutateci ad andare via da qua».



Un giovane agitatissimo gli si era parato davanti, spiegandogli che si era consumata la batteria della macchina. Con lui c’era una ragazza che continuava a nascondersi. Dietro di loro il cumulo di pietre e sopra della legna che ancora ardeva. Tutta la situazione era strana, ma Dal Broi non ci ha fatto caso, ha pensato solo «che strano momento per fare una grigliata». Ha chiamato il suo amico meccanico e se n'è andato.



I podisti sono passati a centinaia. L’auto è rimasta lì. La strana coppia ha aspettato. Le pietre fumavano. Nessuno si è accorto di nulla. Dopo un’ora è arrivato il meccanico, ha ricaricato la batteria. I due hanno ringraziato e sono spariti nel nulla.



E stanotte la coppia è stata trovata e portata in caserma. Su di loro più di un sospetto.











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Il Gazzettino