Portogruaro. Rifiuti, la tariffa puntuale riduce lo spreco nella raccolta: ecco come funziona

Rifiuti, la tariffa puntuale riduce lo spreco nella raccolta: ecco come funziona
PORTOGRUARO - Sono positivi i primi dati della Tariffa puntuale, introdotta in via sperimentale dal luglio scorso nei Comuni di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, San Stino di...

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PORTOGRUARO - Sono positivi i primi dati della Tariffa puntuale, introdotta in via sperimentale dal luglio scorso nei Comuni di Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, San Stino di Livenza e Teglio Veneto. Il nuovo sistema prevede la raccolta del rifiuto secco non più in sacchetti verdi da 70 litri, ma in sacchi grigi da 35 litri, secondo lo stesso calendario stabilito ad inizio anno. In questi due mesi di sperimentazione, analizzando il mese di agosto, la quota di rifiuto recuperabile che è stata trovata nei sacchi del secco esposti dai cittadini di Annone Veneto è passata dal 17,5 per cento del 2021 all'11,1 per cento di quest'anno.

Sistema di raccolta

Segnale che testimonia come siano stati selezionati meglio i rifiuti da inviare in discarica o all'inceneritore. Migliorano anche i dati degli altri Comuni coinvolti. Cinto Caomaggiore, sempre considerando il mese di agosto, è passato da una percentuale del 24,4 del 2021 al 5,9 per cento del 2022; San Stino di Livenza dal 33,8 al 17,9 per cento ed infine Teglio Veneto, passato dal 23,1 al 5,8 per cento.

Azienda soddisfatta

«Certo - ha commentato il presidente di Asvo, Luca Michelutto il servizio è partito solo a luglio, ma i dati che abbiamo a disposizione sono dati positivi e incoraggianti, che confermano l'utilità degli incontri che abbiamo fatto sul territorio nei primi mesi dell'anno. La Tarip è partita in maniera sperimentale e continuerà ad esserlo almeno fino a dicembre. Per il momento non vengono quindi applicati i rincari per chi necessità di nuovi sacchetti del secco. La tariffazione puntuale, che in linea di massima entrerà a regime nel 2023, prevede infatti un aggravio dei costi sulla tariffa 2024 in caso vengano richiesti sacchetti aggiuntivi rispetto alla fornitura standard. Per le utenze non domestiche la tariffa dipenderà invece dalla capienza del cassonetto che verrà richiesto. Da questi primi dati, che non sono stati accompagnati da un aumento delle segnalazioni di abbandono dei rifiuti, possiamo quindi dire che i cittadini sono diventati più attenti nella produzione del secco, che, ricordo, è il rifiuto che ha i più alti costi di smaltimento: 185 euro a tonnellata. L'obiettivo principale di questa modalità di tariffazione è certamente quello ambientale: non esistono impianti che recuperano il rifiuto secco, che può essere bruciato o posto in discarica. In secondo luogo questa riduzione della produzione consente di alleggerire il costo inserito nel Piano finanziario dei Comuni. Proprio in questi giorni ha concluso Michelutto - anche il Comune di Concordia Sagittaria ci ha chiesto di poter avviare una sperimentazione della Tarip a partire dal 2023».
 

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Il Gazzettino