OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PORTO TOLLE - «Dopo aver chiesto lo stato di calamità il 24 luglio, l’8 agosto ho scritto al Governo perché dichiari lo stato di emergenza nazionale. Hanno ragione i pescatori, anche perché non una questione solo del Polesine». Lo ha detto in conferenza stampa Luca Zaia affrontando il tema “granchio blu”: «Non è che siamo poco preoccupati, siamo preoccupatissimi. Le lagune stanno diventando l’incubatrice di una bomba, ho l’impressione che ancora non ci si sia fatta l’idea della portata di questa catastrofe per le nostre vongole e per la nostra identità alimentare. Veneto Agricoltura ha 300 nasse che darà ai pescatori, ma coi numeri che vedo, pensare di fare pulizia di tutti granchi è come svuotare il mare con un cucchiaio».
Dati aggiornati per il Consorzio di Porto Tolle dicono che dal 5 luglio al 10 agosto ne sono stati catturati più di 220 tonnellate. Il presidente del Veneto ha rimarcato: «Il profilo identitario di Scardovari è unico, ho assaggiate le moeche di granchio blu: sono un’altra cosa, non parlano del nostro territorio. Se mi sparisce il pescatore, sparisce la coop, il centro di selezioni, la logistica produttiva e dal banco il prodotto. È come andare nella zona del Prosecco, dire che il prodotto supertipico di una realtà non ci sarà più».
Plauso per l’iniziativa arriva da Coldiretti con il presidente Carlo Salvan: «È necessario per un settore lavorativo tra i più importanti del Polesine.
SITUAZIONE DRAMMATICA
Dalla parte del comparto si schiera anche la sindaca di Ariano che dichiara: «Il fenomeno colpisce anche il nostro comune dove risiedono molti operatori della pesca che si trovano in forte apprensione per la drammatica situazione che si è venuta a creare nell’ecosistema del nostro Delta. In questo momento di grande difficoltà è necessario che tutte le forze in campo del settore pubblico e di quello privato realizzino un coordinamento efficace per affrontare l’emergenza. I fondi attualmente destinati, dovranno essere sicuramente integrati, ma è necessario anche affrontare il fenomeno partendo da una constatazione: dovremo convivere con questa nuova specie nel futuro. Sarà quindi prioritario, con l’assistenza della comunità scientifica, trovare un rimedio che permetta il ritorno dell’equilibrio tra le specie, e adottare con urgenza dei nuovi criteri di coltivazione dei pregiati molluschi del nostro Delta che li mettano al riparo dal granchio blu. Sarà necessario in ogni caso prevedere dei ristori che consentano di superare questa fare transitoria di forte emergenza». Beltrame specifica infine: «Credo che meriti una riflessione anche un altro tema che evidenzia la necessità di rinforzare i collegamenti tra la pesca con il settore agro alimentare e turistico in funzione di una integrazione reddituale in grado di creare maggiore capacità di affrontare le crisi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino