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PORTO TOLLE (ROVIGO) - Venerdì si è tenuto l'incontro tra le marinerie di Porto Tolle, di Goro e Comacchio sul tema granchio blu. Tra i punti toccati al tavolo anche l'ipotesi di una manifestazione del comparto ittico del Delta a ranghi riuniti per riuscire a trovare quelle risposte che sembrano ancora tardare, soprattutto per le famiglie coinvolte: più di 3mila. Per il Consorzio pescatori del Polesine c'era il presidente Luigino Marchesini insieme ai colleghi del consiglio di amministrazione, mentre il Consorzio pescatori di Goro era rappresentati Massimo Genari, una rappresentanza della marineria di Comacchio per la sponda emiliano-romagnola. Per i Comuni i primi cittadini: Roberto Pizzoli e Marika Bugnoli nonché i rappresentanti delle associazioni di categoria.
SITUAZIONE TRAGICA
«Da questo incontro abbiamo avuto conferma di quanto la situazione sia tragica per il nostro comparto che nel complesso riguarda più di 3mila persone, ossia altrettante famiglie - commenta Marchesini -.
Di riunione significativa parla Pizzoli soddisfatto da un lato che si sia riusciti a mettere insieme un'area vasta come quella deltina che si estende su due regioni, dall'altra però rimane alta la preoccupazione: «È emersa tutta l'apprensione soprattutto per gli anni a venire dato che si sta parlando di una perdita di fatturato unica nella storia in un territorio così ampio che da decenni basa la propria economia sulla molluschicoltura. Il 2024 è già qui, per cui servono soluzioni rapide».
Il sindaco di Porto Tolle si sofferma su alcuni punti: «Le tre marinerie ormai sono al collasso. Abbiamo analizzato gli stanziamenti messi dal Governo e dalle Regioni che seppur significativi faticano a dare le risposte di cui hanno bisogno i pescatori. È necessario lavorare sì sugli indennizzi, ma pure sul tema delle rateizzazioni dei mutui e la questione contributiva, senza dimenticare la questione del reddito prevalente. Argomento questo che stiamo già affrontando con la Provincia detenendo i diritti esclusivi di pesca».
INCONTRO A ROMA
Lunedì a Roma, dunque, si giocherà a carte scoperte: «Ribadiremo la nostra situazione, sottolineando che la questione occupazionale si interseca anche con l'ambiente e il turismo. C'è bisogno di debellare il granchio blu affidandoci alla ricerca oltre che ai pescatori, ma è fondamentale tutelare la biodiversità che ha fatto di questo territorio un'eccellenza europea per i propri luoghi e per i prodotti. Non possiamo permettere che scompaia quanto fatto in questi anni». Pizzoli evidenzia infine di aver interpellato con la collega di Goro pure i due prefetti, oltre che le due Regioni affinché si riesca a viaggiare su più binari: «Penso al Distretto dell'Alto Adriatico che potrebbe recuperare dei fondi Feampa. Ma l'obiettivo principale rimane andare a Roma per trovare risposte oltre a essere propositivi, con la coscienza che siamo pronti a qualche atto dimostrativo per il bene di queste famiglie».
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