Acquacoltura, concessioni prorogate: valide fino a dicembre 2022

Acquacoltura, concessioni prorogate: valide fino a dicembre 2022
PORTO TOLLE - Sono state prorogate di due anni le concessioni in essere nelle aree del demanio marittimo per acquacoltura e i provvedimenti autorizzativi delle attività...

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PORTO TOLLE - Sono state prorogate di due anni le concessioni in essere nelle aree del demanio marittimo per acquacoltura e i provvedimenti autorizzativi delle attività delle lagune del Delta del Po che incidono nei comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina. La giunta regionale del Veneto ha accolto la proposta dell'assessore alla pesca Cristiano Corazzari e del collega Gianpaolo Bottacin per deliberare questa proroga fino al 21 dicembre 2022. 


IL QUADRO

«È opportuno che il rilascio di nuove concessioni a scopo di acquacoltura nelle lagune del Delta del Po inclusi i provvedimenti di rinnovo delle concessioni nelle stesse aree spiega Corazzari - sia posticipato a dopo l'approvazione della Carta ittica regionale, e alla definizione, nell'ambito di tale provvedimento di pianificazione, della puntuale localizzazione delle aree idonee alle attività di molluschicoltura, nonché alla definizione degli indirizzi di gestione delle aree produttive vocate all'acquacoltura». 
Una scelta che vuole preservare l'economia del settore e il livello di occupazione come sottolinea ancora l'assessore regionale.


ESIGENZA DI CONTINUITÀ

«Allo stesso tempo - precisa Corazzari - si ritiene doveroso in base al principio di continuità dell'azione amministrativa e dell'attività produttiva delle imprese interessate, che siano prorogate, anche per l'anno 2021 e 2022, le concessioni in essere, considerato che l'eventuale mancanza di proroga comporterebbe un grave danno all'economia dell'intera zona, con conseguenti ricadute sull'occupazione di parte della popolazione che da anni vive di questo lavoro». 


QUESTIONE PESCA

Nel mentre a Porto Tolle non si placa l'opposizione con Progetto civico che va ancora all'attacco della giunta Pizzoli sul tema della pesca. Un attacco frontale vero e proprio.


«Questa sembra una di quelle amministrazioni nate ai tempi in cui era in auge la Centrale Enel dove sindaci, assessori e consiglieri erano in larga parte dipendenti, ora sono le vongole a tenere banco - rimarcano sciorinando anche i nomi -. Raffaele Crepaldi, presidente coop Pilamare, consigliere in Consorzio, nonchè presidente di una società che ha in concessione una zona a Caleri per l'attività di acquacoltura. Silvana Mantovani, assessore e socia del suo collega in questa attività. Tania Bertaggia, assessore e consulente del Consorzio, Federico Vendemmiati assessore e vongolaro, Giorgia Marchesini, consigliere e vongolara, Virginio Tugnolo, capogruppo, consigliere in una coop di Pila e pescatore». 


OPPOSIZIONE CRITICA

«Pochi anni fa - continua Progetto civico - i presidenti seduti nel consiglio del Consorzio manifestavano contrarietà alla politica al suo interno. Il trio Pizzoli-Crepaldi-Mantovani in consiglio dicevano no la politica in Consorzio, ora cosa è cambiato che i presidenti si ritrovano fianco a fianco del presidente/assessore Crepaldi, sono consigliati per le pratiche dall'assessore/avvocato Bertaggia e in più sono criticati dal consigliere di maggioranza Giorgia Marchesini».

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Il Gazzettino