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MESTRE - «È necessario che i candidati a queste elezioni e i futuri deputati siano sensibili e attenti al tema della portualità veneziana» afferma Andrea Tomaello, vice sindaco del comune di Venezia con delega al Porto. E il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, aggiunge che «la politica nazionale non deve dimenticare la portualità legata al turismo». I due amministratori pubblici parlano pochi giorni dopo gli interventi dei presidenti del Porto e di Vtp, e dopo l'ennesimo appello lanciato da Venezia Port Community, il comitato degli operatori portuali. Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas), Fulvio Lino Di Blasio, - partecipando a Malaga alla Fiera Seatrade Med che riunisce tutti i principali attori internazionali del comparto crocieristico - sostiene che il modello di porto crociere sviluppato negli anni a Venezia ha fatto il suo tempo e che bisogna cambiarlo.
MODELLO DA CAMBIARE
Non spiega come si dovrà fare ma con lui è d'accordo anche Fabrizio Spagna, il presidente di Vtp, Venezia Terminal Passeggeri, la società che gestisce il terminal della Marittima, fiore all'occhiello della crocieristica veneziana e uno dei più apprezzati hub europei. Bisognerà capire come e se il nuovo modello sarà in grado di garantire le 1270 aziende operanti a Venezia e le 322 a Chioggia, con 21.175 lavoratori, 6,6 miliardi di euro di fatturato, 25mila tonnellate gestite per un totale del 27% dell'economia comunale.
LA VOCAZIONE
E il sindaco Armelao aggiunge che «Chioggia è una città storica dalla forte vocazione turistica, quindi rilanciare la crocieristica equivale ad avere in città un nuovo turismo qualitativo che prima non esisteva. Grazie al proficuo dialogo con l'Autorità di Sistema Portuale e la sua nuova presidenza si è andata a riscoprire quell'ampia visione che può offrire il waterfront portuale». Perciò i due amministratori di Venezia e Chioggia auspicano che «ci sia da parte di tutte le forze politiche attenzione, anche in questa campagna elettorale, e voglia di portare avanti gli interessi del porto a Roma, senza più tentennamenti o No di bandiera. Venezia ha bisogno di Sì, ha bisogno di rilancio a sostegno al lavoro che il presidente Di Blasio sta facendo».
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Il Gazzettino