Venezia, porto al largo, bando da rifare. Il Tar ordina «Riammettete Duferco»

Accolto il ricorso dell'azienda: anche il piano Venis Cruise dovrà essere sottoposto al Cipess

Venezia, porto al largo, bando da rifare. Il Tar ordina «Riammettete Duferco»
VENEZIA - Tutto, o quasi, da rifare. Il concorso di idee voluto un anno fa dal Governo per estromettere le grandi navi dalla laguna ora viene in parte annullato dal Tar del...

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VENEZIA - Tutto, o quasi, da rifare. Il concorso di idee voluto un anno fa dal Governo per estromettere le grandi navi dalla laguna ora viene in parte annullato dal Tar del Veneto. Cancellati dai giudici amministrativi gli atti che avevano impedito la partecipazione del progetto Venis Cruise, sarà adesso da chiarire se e come il Porto potrà riorganizzare questo concorso di idee internazionale per la progettazione del futuro scalo offshore di Venezia che era già entrato nel vivo. Intanto il Tar spinge sul progetto Venis Cruise, obbligando il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile a concludere il suo iter fino al Cipess. Ma non è finita, perché i giudici amministrativi criticano anche l'attuale soluzione transitoria pensata per le crociere, in quel di Porto Marghera, ipotizzando come alternativa proprio il Venis Cruise, che immagina di realizzare un porto di fronte a Punta Sabbioni, davanti alla bocca di porto del Lido.


IL TORMENTONE
Insomma una sentenza articolata, quella del Tar, destinata a segnare l'ennesima svolta nell'annoso tormentone sul futuro del porto veneziano. 44 pagine di argomentazioni, a firma della presidente Maddalena Filippi, con i giudici Nicola Bardino e Filippo Dallari, depositate ieri, in parziale accoglimento del ricorso presentato da Duferco e Dp consulting, i proponenti del Venis Cruise. I giudici ripercorrono la cronistoria della crocieristica nell'ultimo decennio e non risparmiano critiche alla situazione attuale. In particolare alla «soluzione provvisoria di Marghera», ricordando che «è stata espressamente condizionata alla previa valutazione di impatto ambientale». Ma proprio la Commissione tecnica di valutazione d'impatto ambientale «si era già espressa in senso negativo con il parere numero 1735 del 6 marzo 2015 - scrivono i giudici -, evidenziandone la criticità sia sotto il profilo ambientale, sia sotto il profilo del traffico marittimo, sia sotto il profilo della sicurezza dei passeggeri». Critica dura, di cui si dovranno capire gli effetti pratici.
Quel che è certo è che la sentenza annulla tutti gli atti che escludevano Duferco dal concorso di idee. La questione ruotava attorno alla definizione di acque protette della laguna, al di fuori delle quale dovrà sorgere l'offshore. Per i giudici non possono coincidere con i confini della contaminazione lagunare. Quindi Venis Cruise va ritenuto fuori dalle acque protette della laguna e può partecipare al concorso.


LA RIVINCITA
Ma gli aspetti che più interessavano a Duferco erano quelli legati allo stop imposto al progetto. Ora sbloccato dai giudici che non solo impongono al ministero delle infrastrutture l'«obbligo di trasmettere il progetto Duferco al Cipess», ma cancellano anche i pareri negativi che Venis Cruise aveva ricevuto nel 2017 da parte del ministero dei beni culturali e della Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio. «Per me è una rivincita di dieci anni di lavoro» commenta Cesare De Piccoli, l'ex vice-ministro, padre del progetto.


Ma che cosa accadrà ora? Lo stesso De Piccoli e Antonio Gozzi, presidente della Duferco, ammettono di doversi prendere qualche giorno per capire meglio gli effetti della sentenza. Lo stesso dovranno fare Governo, ministeri, Autorità portuale. «Spetterà all'amministrazione valutare se dare seguito al progetto Duferco, considerandolo come soluzione provvisoria, alternativa a quella Marghera, o come soluzione definitiva - scrivono i giudici -. D'altra parte, la scelta di procedere al concorso di idee pare giustificata, oltre che dall'importanza dell'opera per la specificità eccezionale di Venezia e della sua laguna, dalla difficoltà di trovare una soluzione in grado di coniugare la complessità degli interessi sensibili coinvolti». La soluzione è aperta, il tormentone continua.

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Il Gazzettino