Porti, tra Trieste e Monfalcone intesa sulle emissioni delle navi

Porti, tra Trieste e Monfalcone intesa sulle emissioni delle navi
TRIESTE - Fare rete con azioni volontarie a beneficio di un sistema portuale sempre più green. È il nuovo passo dell'Autorità di Sistema Portuale del...

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TRIESTE - Fare rete con azioni volontarie a beneficio di un sistema portuale sempre più green. È il nuovo passo dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e le Capitanerie di Trieste e Monfalcone, promotori di un accordo per ridurre l'impatto delle emissioni in atmosfera delle navi nei due porti amministrati dall'Authority giuliana. Il "Trieste & Monfalcone Blue Agreement", ispirandosi a un modello già attivato nei porti di Genova, Savona e La Spezia, è stato sottoscritto oggi 8 ottobre alla Barcolana Sea Summit, con l'Associazione Agenti Marittimi del Fvg.

L'accordo, che entrerà in vigore dal punto di vista operativo nelle prossime settimane, prevede che, volontariamente, le navi ( es. da crociera e RO-RO) già in fase di avvicinamento ai porti e all'ormeggio, utilizzino un combustibile a basso tenore di zolfo e quindi con emissioni minori di quello normalmente ammesso dalla legge. «È un accordo importante che vede una condivisione di intenti tra i soggetti dell'Amministrazione pubblica e i soggetti rappresentativi della componente armatoriale. Il fatto che abbia riscontrato una convinta adesione dimostra come tutta la comunità portuale sia sensibile ai temi ambientali dando il proprio spontaneo contributo per una serena convivenza fra porto e città» ha commentato Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale. «Le aree antropizzate prossime alle infrastrutture portuali vanno tutte tutelate per la salute di abitanti ed addetti ai lavori» ha evidenziato l'ammiraglio Vincenzo Vitale, direttore marittimo del Fvg e comandante del porto di Trieste. «Sostituire volontariamente il combustibile più pesante con il Marine Gasoli al più basso contenuto di zolfo (NOx) a 4 miglia dalla costa sia di Trieste che di Monfalcone, anziché farlo in porto come la legge internazionale oggi stabilisce, è un'azione lungimirante da parte dell'industria marittima; e di promettente preludio per un inizio reale della transizione ecologica». 

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Il Gazzettino