Profugo trova in stazione un portafoglio "gonfio", telefona al proprietario: «Scusi, lo ha perso...»

Profugo trova in stazione un portafoglio "gonfio", telefona al proprietario: «Scusi, lo ha perso...»
TOMBOLO - Un portafoglio a terra, sulla banchina di un binario della stazione ferroviaria di Vicenza. All'interno vari documenti e 300 euro in contanti. Una tentazione per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TOMBOLO - Un portafoglio a terra, sulla banchina di un binario della stazione ferroviaria di Vicenza. All'interno vari documenti e 300 euro in contanti. Una tentazione per tanti, certamente. Ma chi lo ha raccolto, nel tardo pomeriggio di sabato scorso, lo ha riconsegnato al proprietario, il barbiere di Tombolo. Protagonista del gesto di altruismo e sensibilità è Marcel Jammeh, 30 anni, originario del Gambia, ex poliziotto, in Italia con un permesso umanitario che scade il 24 aprile.


Elemosina sotto i portici: nigeriano si lancia sul ladro e sventa il furto

Non ha avuto un istante di esitazione. Marcel ha avvisato il proprietario, Sergio Pivato, che non si era accorto di aver smarrito il portamonete, e poi l'ha consegnato alla Polizia locale di Vicenza. «Non era mio, era chiaro che fosse stato perso e com'è giusto doveva ritornare al proprietario - spiega con naturalezza Marcel in un italiano misto al francese -. Stavo prendendo il treno per Padova  dove lavoro, dalle 21 alle 6 del mattino come addetto alla sicurezza di una sala Bingo. Ho visto a terra il portafoglio. Ho controllato il contenuto, ho trovato un numero di telefono, era del proprietario e l'ho avvisato. Gli ho detto che consegnavo tutto ad una pattuglia della Polizia locale che era alla stazione anche perchè rischiavo di fare tardi al lavoro. Ho fatto delle foto e le ho mandate al proprietario che avevo appunto chiamato poco prima per fargli vedere che c'era tutto». Sergio Pivato, 72 anni, è un conosciutissimo barbiere, nonchè attivo nel locale Veloclub e nel volontariato.

IL RITORNO
Racconta: «Con la famiglia eravamo sul treno regionale che ci stava portando a Cittadella, di ritorno da Milano dove avevamo festeggiato il master post laurea di nostro figlio Nicola. E' squillato il telefono, dall'altra parte la voce di Marcel che mi diceva di aver ritrovato il portamonete. All'inizio non capivo benissimo. Non mi ero accorto di averlo perso. Pensavo ad un errore di persona. Ho guardato subito nella tasca del giubbetto ed effettivamente non avevo più il portafoglio. Arrivati a destinazione, in auto sono andato immediatamente a Vicenza al comando della Polizia locale. Mi hanno consegnato il portafoglio, non mancava proprio nulla. Intatto. Lunedì sera sono andato a Padova per conoscere di persona e dare un ringraziamento a Marcel per il bellissimo ed inusuale gesto. Non è certo comune come invece dovrebbe essere quello che ha fatto. A volte si è portati a pensare in modo negativo solo perchè si comportano male poche persone le cui colpe ricadono su tutti». Pivato nel portamonete oltre al denaro aveva documenti, patente, codice fiscale, carta di credito ed altro. Non indifferente il costo per i duplicati.

«In Gambia la presidente Yahya Jammeh ha licenziato tanti poliziotti ed ha ritirato i documenti. Impossibile lavorare - racconta Marcel - non mi è rimasto che lasciare la mia terra per cercare un futuro migliore qui. Sono arrivato in Libia, poi in barca a Lampedusa. Invio un po' di soldi quando mi è possibile, a mia mamma, alle mie tre sorelle ed al mio fratellino. Mio papà è morto. Il mio desiderio è di poter rimanere in Italia, lavorare poter avere una vita migliore, sostenere i miei cari. Vivo alla Caritas di Vicenza. Grazie al lavoro spero di poter trovare un posto per abitare a Padova vicino a dove sono assunto. Speriamo bene».
Michelangelo Cecchetto  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino