Prenota online e versa la caparra: ma l'appartamento a Jesolo non c'è

Prenota online e versa la caparra: ma l'appartamento a Jesolo non c'è
PORDENONE - Ha pagato la caparra per una vacanza in un appartamento al mare che non esisteva. E così a un milanese di origini venete, non è rimasto altro da fare se non...

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PORDENONE - Ha pagato la caparra per una vacanza in un appartamento al mare che non esisteva. E così a un milanese di origini venete, non è rimasto altro da fare se non segnalare la cosa in modo che altri non finiscano, come è capitato a lui, vittima dello stesso raggiro. Ma c’è di più. Già, perchè ad affittare l’appartamento e a mettere in pratica il raggiro, potrebbe essere stato un personaggio già noto per questo tipo di truffe, residente in un comune della pedemontana e già denunciato tempo fa dai carabinieri.


Il fatto è accaduto lunedì scorso quando D.M. ha letto un annuncio su un giornale on line molto conosciuto: disponibilità di un appartamento a Jesolo in piazza Torino. Una settimana di affitto per un totale di 550 euro. «Ho subito chiamato - spiega l’uomo - e mi ha risposto un signore che si è identificato con nome e cognome. Era molto cordiale, con la voce di una persona che poteva avere sui 60 - 65 anni e ha confermato la disponibilità dell’appartamento a Jesolo dal 16 al 23 agosto. Sono solito affittare appartamenti nel periodo estivo con queste modalità, quindi non ha sospettato di nulla. L’uomo mi ha anche dato gli estremi della sua carta poste pay e il suo codice fiscale chiedendomi di accreditare la caparra. In tutto 150 euro». I problemi, però, si sono verificati alcuni giorni dopo. «Il mercoledì - racconta ancora D.M. - ho richiamato per avvisare che avevo fatto l’accredito e perchè mi servivano anche altre informazioni. La prima vola ha squillato libero, ho riprovato più volte, ma scattava sempre la segreteria vocale. Il giorno dopo la stessa segreteria era carica di messaggi, segno che come me c’erano cascate anche altre persone». Ovviamente dell’uomo che aveva affittato l’appartamento non c’era più traccia. «Con il nome che mi aveva fornito quella persona - conclude D.M. ha iniziato a cercare su internet se c’erano indicazioni e ho scoperto proprio da un articolo del Gazzettino che corrispondeva a quello di un truffatore che aveva già colpito più o meno con lo stesso sistema a Pordenone e in altre località. Ovviamente ho in mano tutti i documenti necessari per dimostrare ai carabinieri quanto ho raccontato». Persa la caparra e con l’inesistente appartamento, al malcapitato non è rimasto altra da fare se non prenotare con una agenzia. Questa volta vera. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino