La città nella morsa del traffico: arrivano i sensori intelligenti

La riviera del Pordenone intasata di auto
PORDENONE  - Liberare la città dal traffico passivo e soprattutto cercare di evitare gli intasamenti che accadono sempre più spesso sia in entrata che in uscita...

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PORDENONE  - Liberare la città dal traffico passivo e soprattutto cercare di evitare gli intasamenti che accadono sempre più spesso sia in entrata che in uscita da Pordenone. Come? Con la tecnologia. Già, perchè la tecnologia sarà di supporto dell’amministrazione comunale per rilevare i flussi di traffico in città, per capire la provenienza e soprattutto i punti di accesso e di uscita dei vari mezzi. Il risultato, dati alla mano, è programmare interventi migliorativi così da rendere più scorrevole la viabilità. Una serie di analisi erano già state fatte con il piano di dettaglio del Pums ma ora, visto che la questione è più che mai attuale e continua a creare malumori tra i cittadini, specie da quando Pordenone è diventata tutta un cantiere, l’amministrazione Ciriani ha deciso di affidarsi proprio alla tecnologia.  «Così – precisa l’assessore Cristina Amirante – lavoreremo non più sulla scorta di rilevazioni standard, che nel caso della mobilità prevedono l’utilizzo di piastre a terra e persone messe a contare, in determinate ore e giorni, il passaggio di auto piuttosto che di autobus, ma su dati precisi elaborati da sistemi informatici di ultima generazione». Rilevazioni, queste, che erano state eseguite, l’anno scorso, tra l’autunno e la primavera. Per superare alcuni limiti ancora esistenti, il comune di Pordenone ha deciso di avvalersi da una parte dell’analisi dei dati provenienti dal traffico telefonico dei cellulari cioè il cosiddetto “mobile analytics”, dall’altra chiederà al gestore dell’illuminazione pubblica di posizionare direttamente sui pali delle principali arterie cittadine sensori in grado di contare il passaggio non solo dei veicoli ma anche di pedoni e biciclette.

LA PRECISIONE
Questo, a detta dell’assessore Amirante, risulta essere forse il metodo più preciso (ed economico) per approfondire meglio la materia. «I pali dell’illuminazione pubblica – anticipa – svolgeranno, in maniera intelligente, una duplice funzione: implementeranno la sicurezza, specialmente in orario notturno, e conteranno, attraverso un monitoraggio costante, tutti i passaggi. A quel punto sarà più facile decidere le azioni da intraprendere e, soprattutto, dove apportare le modifiche. Non solo: sulla scorta delle proiezioni, sarà più facile presentare alla Regione la revisione del piano del trasporto pubblico locale». 
I SENSORI

Sensori intelligenti, dunque, per risolvere il problema del traffico a Pordenone: i dispositivi, al loro interno, a differenza dei dati che arrivano dal traffico telefonico, contengono già informazioni che tengono conto di eventuali code e rallentamenti dovuti magari a lavori o ad un incidente stradale. «Vale sempre la pena ricordare - evidenzia Amirante - che le analisi effettuate mediante metodi che contemplano dati scientifici, utili a fornire una visione complessiva ma dettagliata delle presenze nell’area di interesse, vengono realizzate con dati anonimi. La tecnologia è realizzata nel totale rispetto della privacy, in quanto non elabora in nessun modo dati personali, ma informazioni aggregate e anonimizzate irreversibilmente che non permettono di risalire all’identità o ai comportamenti della singola persona». L’assessore è chiaro: «Stiamo sempre più guardando ad un futuro tecnologico – sottolinea – dal momento che vogliamo installare lungo i principali assi viari sensori in grado di rilevare, in tempo reale, i flussi di traffico dei mezzi e la qualità dell’aria. Stiamo già pensando a come attivare questi dispositivi che, vista l’esigenza di trasmettere rapidamente numeri e dati, dovranno essere collegati attraverso la fibra ottica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino