PORDENONE - Liberare la città dal traffico passivo e soprattutto cercare di evitare gli intasamenti che accadono sempre più spesso sia in entrata che in uscita...
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LA PRECISIONE
Questo, a detta dell’assessore Amirante, risulta essere forse il metodo più preciso (ed economico) per approfondire meglio la materia. «I pali dell’illuminazione pubblica – anticipa – svolgeranno, in maniera intelligente, una duplice funzione: implementeranno la sicurezza, specialmente in orario notturno, e conteranno, attraverso un monitoraggio costante, tutti i passaggi. A quel punto sarà più facile decidere le azioni da intraprendere e, soprattutto, dove apportare le modifiche. Non solo: sulla scorta delle proiezioni, sarà più facile presentare alla Regione la revisione del piano del trasporto pubblico locale».
I SENSORI
Sensori intelligenti, dunque, per risolvere il problema del traffico a Pordenone: i dispositivi, al loro interno, a differenza dei dati che arrivano dal traffico telefonico, contengono già informazioni che tengono conto di eventuali code e rallentamenti dovuti magari a lavori o ad un incidente stradale. «Vale sempre la pena ricordare - evidenzia Amirante - che le analisi effettuate mediante metodi che contemplano dati scientifici, utili a fornire una visione complessiva ma dettagliata delle presenze nell’area di interesse, vengono realizzate con dati anonimi. La tecnologia è realizzata nel totale rispetto della privacy, in quanto non elabora in nessun modo dati personali, ma informazioni aggregate e anonimizzate irreversibilmente che non permettono di risalire all’identità o ai comportamenti della singola persona». L’assessore è chiaro: «Stiamo sempre più guardando ad un futuro tecnologico – sottolinea – dal momento che vogliamo installare lungo i principali assi viari sensori in grado di rilevare, in tempo reale, i flussi di traffico dei mezzi e la qualità dell’aria. Stiamo già pensando a come attivare questi dispositivi che, vista l’esigenza di trasmettere rapidamente numeri e dati, dovranno essere collegati attraverso la fibra ottica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino