Storico caffè toglie l'antica pedana: sotto c'è un tesoro di gioielli e monete

Il Caffé Municipio a Pordenone
PORDENONE - Un piccolo tesoretto composto da fedi matrimoniali, anelli di vario tipo, un braccialetto e una valanga di monete. È stato ritrovato da Alessandro Lisotti,...

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PORDENONE - Un piccolo tesoretto composto da fedi matrimoniali, anelli di vario tipo, un braccialetto e una valanga di monete. È stato ritrovato da Alessandro Lisotti, titolare del Caffè Municipio, in seguito alla rimozione del dehors esterno al suo storico locale per consentire il proseguimento dei lavori di riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele. Come il coperchio di uno scrigno prezioso, la massiccia pedana in legno, che ha una superfice di circa 80 metri quadrati, per quasi vent'anni ha custodito gli oggetti più o meno preziosi sfuggiti nel tempo dalle mani o dall'attenzione di diversi avventori: un momento di distrazione, sorseggiando un brandy e i preziosi (ma non solo) cadevano, infilandosi quando andava peggio tra le grate in legno della pavimentazione esterna del caffè di Contrada maggiore.

 

Impossibile a quel punto recuperarli: la pedana, pesantissima, era fissata a terra in modo pressoché definitivo. Se qualcuno ha accettato la cattiva sorte, rinunciando a recuperarli, altri invece si sono fatti avanti con il titolare che negli anni si è preso la briga di compilare un elenco dei beni perduti. Qualche cittadino più affezionato al proprio bene ha persino mandato via mail delle foto, per poter rivendicarne più facilmente la proprietà nel momento in cui la pedana fosse stata smantellata. Il momento è arrivato in questi giorni, quando la tabella di marcia dei lavori che prevedono la sistemazione della pavimentazione in porfido dal Municipio a piazza Cavour ha raggiunto il Caffè Municipio. «In realtà, ho iniziato a ricevere le prime telefonate già tempo addietro, quando il progetto del Comune è stato approvato, ma chi non si è fatto avanti è stato contattato da noi spiega Lisotti che aveva fatto collocare la pedana nel 2000 quando aveva acquistato il locale gestito per decenni dalla famiglia Redivo con l'indimenticabile Bruno ho voluto essere presente al momento della rimozione della pedana, perché volevo assicurarmi che tutti gli oggetti smarriti venissero ritrovati e consegnati ai legittimi proprietari che sono stati molto contenti perché in molti casi si tratta di ricordi di famiglia. Qualcosa manca ancora all'appello: un braccialettino in oro, appartenuto a una bambina, che l'ha perso ben 19 anni fa. Ora donna, giustamente lo reclama, ma non l'abbiamo ancora trovato. Ma non dispero: abbiamo raccolto 5 sacchi di terra e materiale vario che nel tempo si erano accumulati sotto la pedana. Nei prossimi giorni lo passerò al setaccio. Mi dispiace che abbia dovuto attendere tanto». Sono stati restituiti tre anelli in oro e una fede in platino mentre ne resta una in oro che nessuno ha mai reclamato.

Alessandra Betto
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Il Gazzettino