PORDENONE - Teresa Costanza originaria di Favara (Agrigento) si era trasferita, con la famiglia, a San Donato Milanese nel 2006. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel 1995, Antonio Costanza, zio della ragazza -fratello del padre- era sparito da Favara, vittima di lupara bianca.
A chiarire i contorni di quella scomparsa sono stati i collaboratori di giustizia Maurizio e Beniamino Di Gati e Luigi Putrone.
I pentiti raccontarono ai magistrati che Antonio Costanza venne ucciso e poi sepolto con la sua auto in un terreno di Campofranco (Caltanissetta).
La lupara bianca era stata decisa da Cosa Nostra - stando sempre ai collaboratori di giustizia - dopo la cattura del boss di Santa Elisabetta (Agrigento) Salvatore Fragapane. Costanza sarebbe stato erroneamente indicato come la spia, l'infame, colui che avrebbe indicato agli investigatori il nascondiglio del boss Fragapane.
A chiarire i contorni di quel delitto, spiegando come i boss agrigentini del tempo caddero in errore, fu Giovanni Brusca. Il padre di Teresa Costanza, imprenditore edile, non ha
mai frequentato gli ambienti mafiosi. Considerato una persona perbene, grande lavoratore, oltre 10 anni fa, non appena ne ha avuto la possibilità, si era trasferito, assieme alla moglie e ai suoi due figli - fra cui Teresa - nel Milanese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino