PORDENONE - rispunta la Sequals - Gemona. La notizia è nascosta come quella che sarà - nel futuro più prossimo - la posta di bilancio in Regione dedicata...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA CONFERMA
Pizzimenti prima parla della Pontebbana, della grande “malata” della viabilità regionale, che proprio nel tratto pordenonese vive ormai non giorni, ma anni neri. Poi però, a una precisa domanda, risponde così: «La Sequals-Gemona non è affatto morta. Anzi, abbiamo deciso di ripartire da zero, di ripensare al progetto. Come? Con un nuovo studio di fattibilià che credo proprio troverà a breve i finanziamenti necessari. Il vecchio materiale rimasto nei cassetti della Regione ormai da due legislature? Faremo un lavoro ex novo, dando il via a uno studio utile a capire tracciato, costi e fattibilità del progetto». Ma la notizia, a questo punto della strada che corre tra l’idea e il cemento, è che il prolungamento dell’arteria monca (la pericolosa Cimpello-Sequals) non è più una fantasia, ma un progetto che dovrà essere disegnato da un team di esperti.
L’OPERA
Autostrada o superstrada, una corsia per senso di marcia come sul tracciato esistente tra Cimpello e Sequals oppure due corsie con guard-rail nel mezzo? E il tracciato? La soluzione settentrionale oppure il passaggio più a sud che lambirebbe i comuni di Castelnovo, Pinzano, Forgaria? Disquisizione prematura, quasi un esercizio di stile. Per parlare di un’opera vera e propria, infatti, serviranno non solo i progetti, ma anche i finanziamenti. «Prediligiamo l’opera pubblica - precisa l’assessore regionale Pizzimenti - e non il “vecchio” project financing». Logico quindi immaginarsi tempi lunghi, perché da Trieste lo studio dovrà prendere la strada che porta a Roma, per poi rientrare carico di soldi dello Stato. L’opera, che nelle intenzioni dei promotori di allora doveva (e dovrebbe) consentire ai mezzi pesanti di trasferirsi dall’A23 all’A28 senza intasare la Pontebbana, inizia oggi una nuova fase della sua storia travagliata. L’amministrazione Fedriga vuole lasciare il segno, d’asfalto, sulla regione.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino