Terzo incendio in quattro mesi, brucia ancora la Santarossa

Terzo incendio alla Santarossa di Prata
PRATA - Terzo incendio nel giro quattro mesi alla Santarossa Components di Villanova di Prata. Il rogo è stato appiccato ieri sera e il sospetto è che la natura...

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PRATA - Terzo incendio nel giro quattro mesi alla Santarossa Components di Villanova di Prata. Il rogo è stato appiccato ieri sera e il sospetto è che la natura delle fiamme, come è successo per gli episodi del 28 giugno e del 3 ottobre, sia riconducibile a un’azione dolosa. Erano le 19.30, quando i Vigili del fuoco di Pordenone sono stati allertati.  «Vediamo del fumo uscire dal capannone», hanno spiegato alcuni operai che abitano nelle vicinanze. Dopo una dura giornata di lavoro, passata a risolvere i gravi danni causati dal maltempo, le squadre di Pordenone e del distaccamento di San Vito sono state convogliate in via della Chiesa a Villanova. Ad attenderli c’erano i vigilantes che stavano presidiando il mobilificio, come predisposto dal curatore fallimentare Mauro Moras. I pompieri hanno agito con molta cautela. Il capannone preso di mira è molto grande e non c’erano indicazioni sul materiale presente nella zona in cui è scoppiato l’incendio. Legname? Materiale pronto per essere spedito ai clienti? Pericolosi diluenti che, in caso di contatto con il fuoco, avrebbero potuto scatenare un disastro mettendo a repentaglio la vita dei vigili?

A mano a mano che passavano i minuti la situazione si è rivelata in tutta la sua gravità. La sala operativa ha convogliato su Prata anche le squadre di Maniago. Ha chiesto aiuto ai Vigili del fuoco della base americana di Aviano affinchè intervenissero con la chilolitrica, l’autocisterna che riesce a contenere fino a un migliaio di litri. Lo stesso mezzo è arrivato dal Comando provinciale di Udine. Nonostante il grande sforzo garantito nel corso della giornata funestata dal maltempo, i Vigili del fuoco sono riusciti a garantire nove squadre con 27 uomini. È stato - come per il 28 giugno e il 3 ottobre - un intervento impegnativo e pericoloso, proprio perchè ha messo a repentaglio la vita dei pompieri. Il piromane, a cui da quattro mesi i carabinieri della Compagnia di Sacile stanno dando la caccia, non si rende conto che appiccando il fuoco nell’azienda non distrugge soltanto muri e beni, ma mette a rischio la vita di coloro che devono intervenire per spegnere le fiamme.
Verso le 21 i carabinieri del Norm di Sacile sono arrivati a Villanova con il sostituto procuratore Federico Baldo, il magistrato a cui sono stati affidati i due fascicoli aperti in Procura per incendio doloso. È lui che sta coordinando le indagini. È ancora presto per stabilirlo, ma si ritiene che anche quello scoppiato ieri sera non sia un rogo accidentale. È stato appiccato all’indomani dell’ufficializzazione dell’acquisizione all’asta, da parte del mobilificio Sangiacomo di Pasiano, del ramo d’azienda e dei macchinari residuali della Santarossa Components, che dopo il fallimento opera in esercizio provvisorio. Non ci sono state offerte migliorative e lunedì è stata perfezionata davanti al notaio la vendita. I 24 dipendenti (240 all’origine) sono passati definitivamente alle dipendenze del mobilificio con sede a Cecchini. Il ramo d’azienda è stato acquistato per 635.132 euro e i macchinari per 118.625.

Per la curatela si tratta di un passaggio importante in vista dell’esame dello stato passivo che si terrà il 27 novembre in Tribunale a Pordenone. Ieri, invece, la nuova mazzata. I Vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta tutta la notte. Sul posto anche il vicecomandante Stefano Zanut con il funzionario di turno Claudio Venerus e la squadra di polizia giudiziaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino