Pordenone. Sanità, liste d'attesa al collasso: 500 giorni per una visita oculistica

Sanità, liste d'attesa al collasso: 500 giorni per una visita oculistica
PORDENONE - Anni di denunce, proteste, lunghe pagine fitte di promesse, per scoprire che alla fine non è cambiato niente. E al riparo dalle bucce di banana degli...

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PORDENONE - Anni di denunce, proteste, lunghe pagine fitte di promesse, per scoprire che alla fine non è cambiato niente. E al riparo dalle bucce di banana degli schieramenti politici, è giusto affidarsi ai numeri per scendere a cascata dalla stazione di partenza dell’analisi: per prenotare una visita oculistica in provincia servono come minimo 447 giorni, che equivalgono a un anno e tre mesi circa. Il dato massimo è quello riferito al distretto di San Vito, dove la stessa visita con priorità P (quindi normale) può essere effettuata solamente dopo 538 giorni.  Un dato intollerabile. Il fatto che la maglia nera dei tempi d’attesa sia sulle spalle della branca oculistica è quasi una non-notizia. C’è poco personale praticamente in ogni polo ospedaliero o distrettuale della provincia, e le visite con priorità normale presentano tempi improponibili. 

A monte c’è una decisione, presa per assicurare almeno il rispetto dei tempi legati alle visite urgenti, cioè quelle con priorità B: gli specialisti e i turni sono stati concentrati quasi esclusivamente sulle visite prioritarie, e in questo modo sono stati ottenuti due risultati in contrasto tra loro. Molte visite urgenti rispettano i tempi, ma allo stesso tempo le prenotazioni “normali” sono “esplose”. 
LA MAPPA
Le visite con priorità “P” consentirebbero un’attesa massima di 180 giorni. Per un appuntamento dal cardiologo all’ospedale di Pordenone ce ne vogliono 377. E in tutta la provincia non c’è un polo medico che rispetti i tempi fissati come standard di qualità e affidabilità. Anche al Cro, ad esempio, si superano i 200 giorni. A Maniago servono 261 giorni per una visita dermatologica, un settore che invece a Pordenone viaggia a buon regime. Si torna a salire, anche nel capoluogo, quando si parla di visite nefrologiche: in questo caso le attese superano in tutte le strutture del Friuli Occidentale i 200 giorni, quindi si è ben al di sopra del limite tollerato. Si parla di sei mesi circa. Ci sono anche settori in cui le cose vanno bene: per i raggi all’addome, a Pordenone bisogna aspettare solamente 13 giorni. 
LE URGENZE
Ci sono altri casi limite, forse ancora più preoccupanti rispetto a quelli relativi ai ritardi nelle assegnazioni delle visite non prioritarie. Riguardano alcuni sforamenti legati alle visite urgenti, cioè a quelle bollate con la lettera “B”. A Pordenone, all’ospedale Santa Maria degli Angeli, ci vogliono 35 giorni per una visita nefrologica urgente. La norma imporrebbe un tempo limite di dieci giorni. Una visita ai reni è un incubo in tutta la regione: a Udine ci vogliono 132 giorni, a Trieste 104. 
L’ANALISI
Dall’Azienda sanitaria di Pordenone, arrivano ammissioni e spiegazioni. Non c’è alcun tentativo di nascondere, né di sminuire la portata del problema. 
L’analisi ha il suo punto di partenza in una strategia, adottata per gestire ad esempio i ritardi tra i due e i quattro giorni che colpiscono le visite con priorità alta, quindi particolarmente urgenti. «In quei casi - spiegano dalla direzione sanitaria dell’Azienda pordenonese - si avverte il paziente e lo si indirizza verso il proprio medico di base. È quest’ultimo, poi, a stabilire se i due giorni di ritardo siano in grado di pregiudicare il decorso clinico del paziente oppure se le sue condizioni consentano di attendere le 48 ore in più rispetto al limite dei dieci giorni». È una responsabilità che in un certo senso viene “girata” sui medici di base, e se il responso conferma l’estrema urgenza, è l’ospedale ad attivarsi per consentire l’appuntamento con lo specialista entro i dieci giorni. 
LA DIRETTIVA

Si torna infine alle visite contrassegnate dalla lettera “P”, quindi a quelle meno urgenti. A livello nazionale sta per scaturire una stretta. Le indicazioni che sono arrivate sulle scrivanie dell’Azienda sanitaria parlano di un limite massimo di attesa che sarà portato dai 180 giorni attuali a 120. È un segnale. Se dovesse passare questa linea, i 500 giorni di attesa per una visita oculistica diventerebbero ancora più imbarazzanti. 
Marco Agrust Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino