Ambiente Servizi: la sfiducia a Gasparotto resta ancora in bilico

Isaia Gasparotto, presidente della società Ambiente Servizi
Il diktat è chiaro: silurare Isaia Gasparotto. Radiato da Confindustria Alto Adriatico, come deciso all’unanimità dal Consiglio generale nella riunione di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il diktat è chiaro: silurare Isaia Gasparotto. Radiato da Confindustria Alto Adriatico, come deciso all’unanimità dal Consiglio generale nella riunione di venerdì sera, le sorti del presidente di Ambiente Servizi, la società a partecipazione pubblica con sede a San Vito, che si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani, sono appese a un filo. Già domani pomeriggio, molto probabilmente, si saprà se Gasparotto potrà portare a termine il suo mandato (alla scadenza mancano sei mesi) oppure se dovrà lasciare l’incarico. Trovare un compromesso, per come si sono messe le cose, è impossibile. Non c’è una via di mezzo e questo i sindaci dei 24 comuni soci di Ambiente Servizi lo sanno molto bene.


QUESTIONE POLITICA
Ormai quella di Isaia Gasparotto è diventata una questione puramente politica, tant’è che è arrivata sino a Roma. Infatti, qualora non si riuscisse a raggiungere la maggioranza dei sindaci che lo vorrebbero sfiduciare, potrebbero essere i partiti a decidere le sorti del presidente della società partecipata. La tensione è alle stelle e proprio domani pomeriggio alle 17, nell’auditorium del Centro civico di San Vito, l’assemblea dei sindaci, in seduta pubblica, sarà chiamata ad esprimersi. E pure in fretta: il primo punto all’ordine del giorno, non a caso, sono le comunicazioni del presidente dell’assemblea Antonio Di Bisceglie. Già, proprio il sindaco di San Vito al Tagliamento che, in scadenza di mandato, sta cercando di spianare la strada, in una campagna elettorale che si preannuncia infuocata, all’attuale vicesindaco Federica Fogolin. In questo contesto mettere fuorigioco Gasparotto vorrebbe dire togliere di mezzo una personalità ingombrante, proprio come quella del numero uno di Ambiente Servizi, che, almeno negli ultimi tempi, pare non essere più in sintonia con il pensiero (politico) del sindaco sanvitese. Il “caso” Kronospan, per il quale balla un investimento nella Zipr della multinazionale austriaca di 250 milioni di euro, ha causato una profonda frattura. Esattamente come quella che si è creata tra Gasparotto e Michelangelo Agrusti, che è scivolata pure su valutazioni personali e familiari.
ALTA TENSIONE
Le pressioni sui sindaci dei comuni soci sono forti. L’intento è quello di convincere la maggioranza di loro a firmare un documento che sfiduci Gasparotto, ma al momento questa maggioranza ancora non c’è. Diversi primi cittadini hanno infatti visto questa manovra come una partita mossa da personalismi, che nulla hanno a che vedere con il presente e il futuro di Ambiente Servizi.
IL PIANO B
Qualora questa strada dovesse risultare impraticabile, sarebbe pronto un altro piano interamente confezionato dalla politica e, in particolare, dalle segreterie di partito. In particolare quelle che sono espressione dei partiti di centrodestra rappresentati nel Cda della società. Anche in questo caso, però, l’esito è tutt’altro che scontato: per far cadere Gasparotto dovrebbe essere l’intero Consiglio di amministrazione. E tutti, almeno ad oggi, non sarebbero d’accordo. Molti sindaci guardano con preoccupazione l’evoluzione di quello che ha preso i connotati di un regolamento di conti.
Se la maggioranza di loro è per cambiare il vertice di Ambiente Servizi, operazione che non era andata in porto nel 2019, non è per farlo adesso, quando tra qualche mese si andrà a votare per eleggere il nuovo sindaco di San Vito, il comune che detiene la maggior parte delle quote (15%) di Ambiente Servizi. Temono altresì di rimanere invischiati in quella che, a tutti gli effetti, è diventata una guerra tra Agrusti e Gasparotto. Una lotta senza esclusione di colpi, con il primo che ha pensato bene di radiare il “vecchio” amico da Confindustria e Gasparotto che, per tutta risposta, ha promesso di rivolgersi al prefetto di Pordenone.

Non è la solita partita. Ci sono in ballo ruoli, il futuro di Ambiente Servizi. E pure l’esito, per ora per nulla scontato, delle prossime elezioni amministrative di San Vito.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino