Volontario della parrocchia scambiato per spacciatore

Francesco Smiraglia felice dopo la lettura della senrtenza
PORDENONE - Il giudice Monica Biasutti legge spedita la sentenza. Nella testa di Francesco Smiraglia, 47 anni, di Fontanafredda (Pordenone), ex militare della base Usaf che ora...

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PORDENONE - Il giudice Monica Biasutti legge spedita la sentenza. Nella testa di Francesco Smiraglia, 47 anni, di Fontanafredda (Pordenone), ex militare della base Usaf che ora aggiusta e commercializza auto per gli americani, ronzano ancora quei 10 mesi di reclusione chiesti dal Pm. Non si rende conto di essere stato assolto per insufficienza di prove e che la misura dell’obbligo di firma è revocata. In un’esplosione di gioia ringrazia tutti, ma può essere felice solo a metà. Perchè l’inchiesta antidroga in cui è rimasto coinvolto gli ha fatto perdere la famiglia.




Il suo legale, Alessandro Magaraci, ha ricordato al giudice che Smiraglia nell’inchiesta c’è finito per le dichiarazioni di un coimputato che poi al processo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si tratta di Vincenzo Maresca, originario di Torre Annunziata, a cui Smiraglia aveva affittato la casa. Un anno prima delle indagini l’ex militare lo aveva denunciato ai carabinieri. «Una sera vidi che aveva fuori casa una serie di macchinoni. Entrai e sul tavolo c’erano marijuana e cocaina. Andai a denunciarlo, ma lui mi affrontò dicendomi "Ti faccio vedere io come si vive a Napoli"».



Ma i guai di Smiraglia probabilmente cominciano quando una sera accompagna un albanese a un circolo sportivo. «Lui si incontrò con un altro albanese, io andai a bere una birra con un amico americano. Quando sono uscito c’erano gli sbirri, mi hanno perquisito l’auto, era tutto ok. Poi una notte, ero in ospedale con la flebo attaccata perchè stavo male, mi telefona mia moglie dicendomi che c’erano 20 sbirri in casa. Ho pensato all’auto che quella mattina ho venduto a nero... Mi sono detto: vuoi vedere sono gli effetti di Renzi? Ho detto a mia moglie "paga la multa e che vadano via"». Dopo un’ora si è ritrovato in Questura. Quando è tornato a casa ha trovato le valige sulla porta.



«Vivo in albergo, ho perso la famiglia, da un anno e quattro mesi non vedo i miei figli». Smiraglia faceva anche volontariato in parrocchia. «Quando la notizia è uscita sul giornale mi ha chiamato il parroco: Smiraglia, vieni qua che devo parlarti... Sa, facevo da mangiare per i bambini, mi hanno mandato via anche da lì». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino