Dipendenti infedeli nelle banche soci della banda dei falsi assegni

Un agente della polizia postale e delle comunicazioni
PORDENONE - La Squadra Mobile e la Polizia Postale di Pordenone hanno denunciato cinque persone alla Procura della Repubblica di Pordenone, per l'ipotesi di reato di...

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PORDENONE - La Squadra Mobile e la Polizia Postale di Pordenone hanno denunciato cinque persone alla Procura della Repubblica di Pordenone, per l'ipotesi di reato di riciclaggio di denaro. Si tratta di una cittadina ceca e di quattro italiani, residenti tra San Michele al Tagliamento (Venezia), Codroipo (Udine) e Napoli.




Il meccanismo criminoso aveva previsto l'apertura di un libretto postale allo sportello di Sacile (Pordenone), versando un assegno circolare di 20 mila euro, da cui il gruppetto aveva ne immediatamente prelevato 19 mila. L'indagine ha permesso di stabilire che l'assegno era stato «clonato», risultava cioè identico in tutte le parti a quello originale, ma era stato modificato il nominativo del soggetto che doveva riscuoterlo, nel caso specifico una cittadino di Roma, che ha sporto denuncia.



L'operazione si inserisce in una più ampia inchiesta nazionale relativa alla falsificazione di assegni. In particolare, la filiera dell'organizzazione era composta da dipendenti infedeli di istituti bancari che fornivano tutti i dati relativi al conto corrente (disponibilità di credito, numero del carnet di assegni), quindi da falsari che materialmente, tramite sofisticati software e stampanti a colori, Riproducevano i titoli.



L'organizzazione provvedeva poi a distribuire i «cloni» sul territorio nazionale a soggetti in grado di procacciare correntisti compiacenti. Al clan andava il 50% del ricavato; al procacciatore di correntisti il 20%; alla persona disponibile a spendere il proprio nome per riportare all'incasso il titolo clonato il restante 30%. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino