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PORDENONE - Una piazza altamente frequentata da stranieri, soprattutto uomini, dove si consuma alcol ed è presente un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Non solo: è terreno fertile per il reclutamento di manodopera a basso costo da sfruttare. E’ quanto emerge dal focus su piazza Risorgimento, una delle aree più problematiche della città dove è stata attivata un’unità operativa di strada che, dopo un’attenta attività di osservazione, ha stilato un primo report per i mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. Il quadro che è emerge rispecchia le preoccupazioni sollevate da residenti e commercianti che, a più riprese, hanno chiesto l’intervento dell’amministrazione comunale affinché la piazza possa tornare ad essere vivibile.
IL QUADRO
Lo scorso aprile è nata in maniera sperimentale l’unità operativa di strada della cooperativa Nuovi vicini e della Caritas diocesana di Concordia-Pordenone. E’ andata ad integrarsi con quella già avviata all’interno della progettualità promossa dall’Ambito territoriale del Noncello. L’equipe di lavoro è composta da operatori sociali che appartengono a tre distinte aree: migranti, grave marginalità e quella afferente a progetti contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo.
LE RILEVAZIONI
Vicino ai bar Il Commercio e Il Caffè, in particolare, è stata notata la presenza di donne di nazionalità sudamericana e slava. Indice, questo, che potrebbe esserci un’attività di prostituzione in appartamento. In diverse uscite, tra l’altro, è stata notato come un uomo, italiano di circa 60 anni, fosse in cerca di giovani pakistani o afgani. Non solo: tra le 16 e le 19 è usuale osservare furgoni, da sette o nove posti, sostare per far salire o scendere lavoratori principalmente stranieri: la piazza e le vie adiacenti sono punto di raccolta di manodopera in campo agricolo. Dalla relazione si evince come il bar Tiffany sia quello che registra la maggior presenza di italiani: sono clienti fissi, consumatori di alcol, principalmente vino, alcuni dei quali riconosciuti dall’area grave marginalità e in carico ai servizi di Sert e alcologia. L’alcol è la sostanza maggiormente utilizzata e più diffusa all’interno della piazza. Presente lo spaccio di hashish: tesi, questa, supportata dal fatto che sono state notate persone appartarsi e scambiarsi denaro e stupefacente. Esclusa, invece, la vendita di eroina e cocaina. I dati sono stati forniti al vicesindaco Eligio Grizzo, che ha la delega al Sociale: «Dobbiamo convincere le persone straniere che orbitano in piazza Risorgimento, anche attraverso l’impiego delle nostre operatrici, ad integrarsi con il tessuto sociale autoctono. E, quindi, elevarne la qualità. E’ necessario fare, quanto prima, un’azione inclusiva così da riabilitare una piazza che, purtroppo, qualche problema continua ad avercelo. Sto pensando a strategie da sviluppare nei prossimi cinque anni, così da far rivivere un’area tanto centrale quanto strategica per la nostra città»
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