Arrivano le feste, tornano gli accattoni a Pordenone: la polizia locale in campo per evitare le molestie

Accattoni a Pordenone
PORDENONE - Accattoni di professione. Un racket che con ciclicità torna a farsi vivo. Persone che arrivano principalmente da Romania e Slovacchia e che, senza troppo badare...

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PORDENONE - Accattoni di professione. Un racket che con ciclicità torna a farsi vivo. Persone che arrivano principalmente da Romania e Slovacchia e che, senza troppo badare a regolamenti ed ordinanze vigenti, chiedono l’elemosina. E talvolta con insistenza. 


POLIZIA LOCALE


Nel mirino degli agenti della polizia locale sono finiti diversi mendicanti che a più riprese, nell’ultima settimana, sono stati avvistati in centro a Pordenone. Notati gli agenti, evitando di incorrere in multe o, alla peggio, di ricevere il Daspo urbano, se la sono data a gambe levate. In alcuni casi sono stati direttamente i vigili ad indicare loro la strada verso la stazione, dalla quale erano venuti. Arrivano a gruppi di cinque o sei, in pullmini così come in auto o in treno, e, solitamente nei giorni di mercato, il mercoledì ma soprattutto il sabato, invadono la città. Il fenomeno dell’accattonaggio, così come ha evidenziato il vicesindaco Emanuele Loperfido, che ha in mano la delega alla Sicurezza, aumenta generalmente prima e durante il periodo natalizio.


L’ASSESSORE


«Giungono in città a metà novembre – sottolinea – e, approfittando del buon cuore delle persone, cercano in ogni modo di raggiungere il loro scopo: raccogliere più soldi possibili. Sanno come muoversi, come dividersi le zone ed, elemento da non sottovalutare, come evitare di finire nel mirino delle forze di polizia. In particolare della polizia locale che, su precisa ordinanza dell’amministrazione comunale, ha potenziato i servizi di vigilanza sul territorio». C’è un dato evidente: il fenomeno della questua, seppure limitato ormai a mesi invernali, è radicato in città. «Non possiamo far finta che il problema accattonaggio non esista – sottolinea il vicesindaco Loperfido – ma, senza ombra di dubbio, posso dire che lo abbiamo arginato. L’azione sinergica di polizia locale e steward, durante il mercato cittadino e nel periodo prima e durante le festività natalizie, sta dando i frutti sperati». 


DA DOVE VENGONO


Romania e Slovacchia. Sono questi i Paesi dai quali arriva la maggioranza dei questuanti: persone conosciute dalla polizia locale. «E’ sufficiente una giornata di mercato, come quella di ieri, perché queste persone invadano il centro. Da parte dei nostri vigili – segnala Loperfido – c’è tutta un’attività di monitoraggio e di presidio che, anche in base a specifiche segnalazioni, ci permette di intervenire puntualmente e, soprattutto, di scongiurare che gli accattoni possano arrecare disturbo a chi frequenta il mercato cittadino». Ieri, in centro, c’erano cinque agenti a monitorare la situazione. «Anche la loro semplice presenza - ravvisa il vicesindaco - li allontana. Fingono di essere suonatori e, al contempo, vanno di locale in locale con l’intento di chiedere la questua. Arrivano in massa e, dato evidente, conoscono i punti di Pordenone dove stazionare. Questi sono la zona dalla stazione ferroviaria a piazzetta Cavour, corso Garibaldi e Vittorio Emanuele e la parte compresa tra il parcheggio Marcolin a piazzetta Calderari. Agiscono in modo strategico, facendo della questua un vero e proprio mestiere. Invito pertanto le persone a non dare l’elemosina a queste persone e, se proprio vogliono fare del bene, si rivolgano alle associazioni caritatevoli presenti sul territorio». 


SLOVACCHI


E’ stato accertato come gli slovacchi siano i mendicati più fedeli alla città. «La polizia locale del comandante Massimo Olivotto – evidenzia Loperfido – sta monitorando costantemente la situazione. Sono stati predisposti controlli mirati ma a volte i mendicanti, per non vedersi sequestrata la carità, si spacciano per artisti da strada cercando di dimostrare, strumenti alla mano, che sono lì per intrattenere la gente. Ma si sa bene, però, che non è così. Qualora venissero pizzicati nell’atto di chiedere la questua, oltre al sequestro del denaro racimolato nei loro confronti potrebbero scattare multa e Daspo urbano». Tra le inicazioni fondamentali per i cittadini quella di non aprire il portafoglio e di non dare elemosina. Un deterrente che aiuta a non farli tornare.   Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino