PORDENONE - Spinelli fumati prima di entrare in classe, marijuana smerciata tra coetanei al parco Querini e un bazar della marijuana allestito in una cantina di viale Grigoletti....
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Giovedì pomeriggio. Una pattuglia della Squadra Volante nota un andirivieni di ragazzini in un condominio di viale Grigoletti. Ne ferma due per un controllo. Hanno 16 anni e ognuno ha in tasca tre grammi di marijuana. Non ci vuole molto per capire che l’hanno appena acquistata. È in una cantina del condominio che si spacciano spinelli. Quando i poliziotti aprono la porta, si trovano davanti a sei ragazzini, tutti minorenni. C’è chi sta fumando e chi ha appena acquistato una bustina piena di “erba”. Lo spacciatore abita nello stesso condominio ed è uno studente di 17 anni. Sul tavolo di legno, accanto a sigarette appena svuotate per riutilizzare il tabacco e confezionare uno spinello, filtri, cartine e buste di cellophane con residui di stupefacenti, gli agenti hanno trovato anche 17 grammi di marijuana suddivisi in cinque bustine (altre 50 erano vuote). C’erano anche un bilancino di precisione e denaro che secondo gli investigatori potrebbe essere il provento dello spaccio. Altri cinque ragazzi, tutti minorenni, sono stati trovati in possesso di marijuana: tra 1,5 e 8 grammi. Il 17enne è stato denunciato per spaccio aggravato e i sette minori segnalati alla Prefettura in qualità di assuntori.
SBALLO PRE-LEZIONE
Venerdì mattina, sono le 8. La pattuglia con i due poliziotti-motociclisti vigila all’ingresso delle scuole superiori. In via Volta si imbatte in due studenti che stanno fumando uno spinello prima di entrare in classe. Hanno 15 e 16 anni, sono di Pordenone. I poliziotti scoprono che a vendergli la sigaretta proibito è stato un compagno di scuola, un diciottenne che è stato subito rintracciato e denunciato. Anche per lui il reato di detenzione ai fini di spaccio è aggravato dal fatto che ha ceduto lo stupefacenti a minorenni e in prossimità di una scuola. Il ragazzo era già stato segnalato in qualità di assuntore di droghe leggere.
L’APPELLO
La diffusione di marijuana tra gli studenti preoccupa il questore Marco Odorisio, che rivolge un appello alle famiglie: «Si occupino dei propri ragazzi sia per la salute degli stessi sia per evitare pericolose derive sociali, oltre che conseguenze di carattere penale. Perché il passo da assuntore a spacciatore è molto breve, talvolta quasi automatico». L’obiettivo è fare sistema con famiglie e mondo della scuola per «prevenire e arginare un fenomeno che, se sta a ciascuno di noi a cuore il futuro dei ragazzi, che sono anche il nostro futuro, non va e non deve essere sottovalutato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino