Comune contro l'accattonaggio Ecco i manifesti anti-elemosine

Comune contro l'accattonaggio Ecco i manifesti anti-elemosine
PORDENONE - La “guerra” all’accattonaggio decisa dal Comune di Pordenone ha segnato ieri una svolta importante, proprio con l’avvicinarsi del Natale. Sono...

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PORDENONE - La “guerra” all’accattonaggio decisa dal Comune di Pordenone ha segnato ieri una svolta importante, proprio con l’avvicinarsi del Natale. Sono apparsi infatti in città i primi cartelloni giganti che invitano a non dare soldi ai mendicanti. Un’iniziativa attesa già da qualche settimana, dopo l’ordinanza del sindaco di centrodestra Alessandro Ciriani che prevede anche il sequestro delle elemosine agli accattoni colti sul fatto dalla polizia municipale. Ordinanza che scade a fine anno ma di cui il primo cittadino ha già annunciato il rinnovo nel 2017.


Parte fondamentale nella campagna anti-questua è la sensibilizzazione. Di qui i cartelloni-choc, apparsi ben poco “natalizi” gli enormi manifesti comparsi ieri in città che recitano a caratteri cubitali: «Non dare soldi ai mendicanti - il tuo denaro non va ai poveri ma a reti criminali senza scrupoli. Aiuta veramente i bisognosi: rivolgiti alle organizzazioni che li assistono».
Le foto dei cartelloni sono rimbalzate subito su diversi profili Facebook, accompagnate da critiche o plausi che non si esauriranno in una manciata di ore e nemmeno di giorni. L’intento dell’amministrazione comunale è quello non dare ossigeno in termini monetari alle organizzazioni criminali che gestirebbero occultamente il traffico legato ai mendicanti. 
«Il provvedimento contenuto nella mia ordinanza - ha spiegato il sindaco Ciriani - non vieta di fare l’elemosina ai veri poveri. Lo abbiamo necessario e fondato in quanto intende combattere un possibile fenomeno di racket che sta dietro alle persone che, soprattutto in coincidenza di alcuni eventi come il mercato settimanale, si trovano in alcuni punti della città. Ci sono alcune situazioni, accertate dai controlli della polizia comunale, che possono rientrare nell’accattonaggio molesto a volte anche sfruttando animali come i cani. Situazione, peraltro, vietata dalla legge. Ci sono poi stati dei casi in cui sono scattati i sequestri del denaro». Il sindaco poi aggiunge: «Mi è personalmente accaduto di vedere alcune delle persone dedite all’accattonaggio che vengono a Pordenone anche a Udine. Per questo ci chiediamo: non è che dietro ci sia un fenomeno più preoccupante che va combattuto?».

In ogni caso, contro l’ordinanzaa alcune associazioni hanno presentato ricorso al Tar. Nei giorni scorsi erano scattati i controlli della polizia municipale che aveva elevato diverse sanzioni ai mendicanti “molesti” Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino