Tornano da un viaggio in Africa senza profilassi e si scoprono malati: torna la malaria

Una zanzara
PORDENONE -  Primi due casi di malaria. Così l’ospedale di Pordenone si è già trovato a fare i conti con due uomini che risiedono nella Destra...

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PORDENONE -  Primi due casi di malaria. Così l’ospedale di Pordenone si è già trovato a fare i conti con due uomini che risiedono nella Destra Tagliamento che, tornati da un viaggio in uno dei paesi dell’Africa sub sahariana, hanno contratto la malattia. Prima di partire, da quanto risulta, non si erano sottoposto a profilassi. È stato sufficiente che venissero in contatto con la zanzara anofele per contrarre le malaria. Hanno cominciato ad accusare febbre alta con brividi a due settimane dal ritorno dal viaggio. Immediatamente sottoposti a terapia, non sono in pericolo di vita. Il fatto che prima di partire non si fossero sottoposti a profilassi, li ha resi sicuramente più vulnerabili. Con la malaria non si scherza: se non si ricorre in tempi rapidi alla cure previste, può verificarsi una degenerazione che può anche portare alla morte.


L’INFEZIONE


Sino a questo momento tutti i casi gestiti all’ospedale Santa Maria degli Angeli sono di importazione: c’è la sicurezza che l’infezione è avvenuta in Africa. Nelle nostre zone è ancora difficile trovare la zanzara anofele, a differenza dalla classica zanzara che, se infetta, può dar corso per esempio ad altre due malattie: la Chikungunya e la Febbre Dengue. Nel primo caso dà sintomi simili a quelli dell’influenza, che possono essere associati a forti dolori articolari e altre complicazioni; nel secondo, invece, si può presentare con febbre alta, eruzioni cutanee e dolori diffusi, mentre quando viene contratta la forma emorragica il paziente presenza gravi sanguinamenti che possono essere causa di caduta di pressione arteriosa e conseguente shock. C’è poi la questione legata alla West Nile: dopo due anni in cui la Febbre del Nilo Occidentale non ha fatto registrare contagi nella Destra Tagliamento, non è detto che l’infezione possa ripresentarsi. «Potenziali casi ce ne potrebbero essere – afferma Massimo Crapis, responsabile del Dipartimento malattie infettive di Asfo – e non è da escludere che, negli ultimi due anni, la circolazione del virus sia stata bassa e, quindi, non abbia causato ripercussioni pesanti sulle persone infette tali da richiedere il loro ricovero. Manteniamo, pertanto, l’attenzione alta». 


ZANZARE


Un avvertimento per quando, tra qualche giorno, Pordenone si troverà a fronteggiare un nemico visibile: la zanzara. Insetti che proliferano soprattutto nelle zone più verdi della città. L’amministrazione comunale ha ritenuto dannoso ricorrere ad interventi adulticidi, che hanno un effetto immediato. Il loro effetto varia dalle 24 alle 48 ore ma non è duraturo nel tempo. Distruggono, inoltre, tutti gli insetti innocui e il prodotto utilizzato, penetrando nei terreni, arriva direttamente alla falde acquifere. Quel tipo di interventi venivano praticati sino a tre anni fa, in particolare in quelle aree verdi dove si tenevano manifestazioni estive all’aperto e dov’era previsto un importante flusso di persone. Dal momento che è fondamentale fare prevenzione, la lotta si concentrerà soltanto sulla larve. «Le prime pastiglie sono già state distribuite alle farmacie», ha garantito l’assessore Monica Cairoli. Tuttavia per combattere la zanzara e prevenire la diffusione di malattie, la sola disinfestazione delle aree pubbliche da parte del Comune non sarà sufficiente. I cittadini, pertanto, dovrebbero dare il loro contributo adottando semplici regole nelle aree private (balconi, giardini, cortili, orti). Riuscire a limitare la proliferazione della zanzare è possibile. Non bastano, però, l’opera e gli investimenti dell’amministrazione comunale se i cittadini poi si dimenticano dei passaggi più importanti. Come evitare il ristagno di acqua nei sottovasi delle piante, grondaie e recipienti di scarto. A questo proposito nelle farmacie di Pordenone sono già in distribuzione (gratuitamente) le Aquatain Drops, capsule da utilizzare per il controllo ecologico del ciclo vitale della zanzara. Se impiegate correttamente, impediscono all’insetto di deporre le uova e, al contempo, a queste di schiudersi. 

 

 

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Il Gazzettino