Scuola IV novembre, la rivolta dei genitori contro i tagli di classi

La scuola primaria IV novembre al centro delle polemiche
La scuola primaria “IV Novembre” pronta a rientrare nell’immobile ristrutturato, ma con una sola classe prima a fronte delle due degli ultimi anni. Una decisione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La scuola primaria “IV Novembre” pronta a rientrare nell’immobile ristrutturato, ma con una sola classe prima a fronte delle due degli ultimi anni. Una decisione che preoccupa le famiglie, al punto che un gruppo di genitori ha scritto un appello all’Ufficio scolastico regionale, affinché riveda il provvedimento.


LA LETTERA
“In questi giorni - spiegano i genitori - abbiamo purtroppo avuto comunicazione del fatto che per il 2021-2022 è stata concessa un’unica classe prima composta da 25 bambini, a fronte della richiesta di iscrizione da parte di 31 famiglie. Sono quindi stati esclusi dalla possibilità di frequentare la IV novembre sei bambini, mentre gli altri si ritroveranno in una classe decisamente affollata. Ricordiamo che negli ultimi anni alla IV novembre erano sempre state concesse due classi”.
I genitori si dicono molto preoccupati per una serie di motivi: “Le famiglie dei bambini esclusi dalla graduatoria - scrivono infatti -, dopo essersi illuse che sarebbero stati accettati nella scuola scelta, si ritrovano ora a dover trovare un’altra soluzione per i loro figli, in un contesto in cui anche gli altri Istituti comprensivi hanno spesso esaurito i posti disponibili. Le famiglie accettate, invece, sono preoccupate riguardo a una classe così numerosa: dal punto di vista sanitario ci sembra molto difficile garantire il distanziamento. Ci saremmo aspettati investimenti per ridurre il numero di studenti per classe, anziché favorire il ritorno a classi pollaio. E siamo preoccupati anche di come si possa garantire una didattica efficace e rispettosa dei tempi e delle capacità dei bambini in una classe così numerosa, quando invece ci sarebbe stata la possibilità di avere due classi con numeri molto più contenuti. Uno dei motivi per cui abbiamo scelto questa scuola, oltre alla sua buona fama, era proprio il fatto che le classi negli anni scorsi non fossero particolarmente affollate: attualmente ci sono due prime di circa 18 studenti l’una».
IL DIRIGENTE
A spiegare il meccanismo è il dirigente del’Istituto Comprensivo Pordenone Centro, di cui la “IV Novembre” fa parte, Piervincenzo Di Terlizzi: «Gli organici vengono assegnati per Istituto comprensivo, e non per singolo plesso, e in base ai tempi scuola - precisa -. Per il tempo pieno ci sono state concesse dall’Ufficio scolastico regionale tre prime, due alla “Gabelli” e una alla “IV Novembre”».
L’APPELLO

Ma le famiglie si appellano all’Ufficio scolastico regionale e chiedono anche l’intervento del Comune: “Ci sembra davvero un grande peccato un disinvestimento tale proprio in un plesso su cui sono stati spesi molti soldi pubblici e che merita di essere sfruttato al megli - sostengono - Ci appelliamo quindi all’Ufficio scolastico regionale e territoriale, ai cui dirigenti chiediamo di rivedere questa decisione. Abbiamo inoltre scritto all’amministrazione comunale, dato che ha più volte pubblicamente dichiarato di essersi spesa molto per il rinnovamento di un plesso scolastico che con questa scelta verrebbe ridimensionato, non fornirebbe un servizio adeguato agli iscritti e non sfrutterebbe le potenzialità offerte dalla nuova struttura. Riteniamo che la valorizzazione della “IV Novembre” sia particolarmente importante in un contesto come quello pordenonese, nel quale la scuola pubblica subisce forte la concorrenza dell’istruzione paritaria, la quale garantisce ben altri rapporti numerici tra studenti e insegnanti. Chiediamo che tutti i bambini che ne hanno fatto richiesta e che inizialmente avevano avuto risposta affermativa possano usufruire di questa struttura accogliente e moderna e che possano veder rispettata la loro scelta e il loro diritto a un’istruzione nella scuola pubblica, in un contesto sereno, funzionale e rispettoso delle indicazioni sanitarie in tempo di Covid».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino