La busta data in auto e l'intercettazione in taverna: «40mila a testa»

Le busta della presunta tangente filmata dalle Fiamme Gialle: in corte d'Appello assolti i professionisti
PORDENONE - Tutto comincia quando l'imprenditore Fulvio D'Andrea va dalla Guardia di finanza e denuncia di essere vittima di una concussione. Dice che deve consegnare...

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PORDENONE - Tutto comincia quando l'imprenditore Fulvio D'Andrea va dalla Guardia di finanza e denuncia di essere vittima di una concussione. Dice che deve consegnare soldi a un geometra della Regione per ottenere l'autorizzazione a estrarre ghiaia nel Meduna: un business da 400 mila metri cubi. I finanzieri gli fanno organizzare un incontro in taverna, dove tutti parlano senza sapere di essere intercettati e si accordano per un compenso complessivo di 80 mila euro, 40 mila a testa a geometra e geologo, se il progetto va a buon fine.


Nell'affare è coinvolto anche l'imprenditore Albino Rizzo. Nell'ottobre 2011 i finanzieri tendono la trappola a Diego Fonn: lo filmano mentre incassa una busta da 2.700 euro nell'auto di D'Andrea. Si ritiene che sia una tangente, una rata degli 80 mila euro. Fonn viene arrestato, il geologo Mario Fogato perquisito e nell'inchiesta finisce anche il funzionario regionale Roberto Novelli (assolto in primo grado perché ritenuto estraneo alla vicenda).
Alla prima udienza il colpo di scena. Il Tribunale blocca le testimonianze di D'Andrea e Rizzo perchè entrambi fanno riferimento a un accordo con Fonn, non a una costrizione. Uno scenario molto diverso rispetto all'imputazione di concussione. I due imprenditori, dopo aver fatto scoprire le presunte mazzette, con le loro dichiarazioni finiscono per ritagliarsi il ruolo di complici.


Il pm Federico Facchin, che all'udienza successiva presenterà l'imputazione alternativa di corruzione in atti d'ufficio, aprirà un fascicolo nei loro confronti, fascicolo che è già stato archiviato. L'avvocato Bruno Malattia ha sempre sostenuto che la consegna dei 2.700 euro filmata dalla Finanza non era una mazzetta, ma il regolare pagamento da parte dell'imprenditore D'Andrea per l'attività «extraufficio fatta da Fonn per la concessione dell'escavazione di ghiaia, autorizzazione rilasciata dagli uffici regionali di Trieste, non di Pordenone» e che gli imprenditori si erano «procurati un vantaggio di 300 mila euro ciascuno nel momento in cui Adriastrade subentrò nella concessione per l'estrazione di ghiaia del Meduna».
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Il Gazzettino