Don Luigi, 70 anni, si è lanciato dal campanile a mezzanotte

Don Luigi Colman e il Cnsas di Claut
FRISANCO (Pordenone) - Torna anche quest’anno il “prete volante” della montagna pordenonese. A 70 anni suonati, don Luigi Colman, originario di Claut, attivissimo parroco...

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FRISANCO (Pordenone) - Torna anche quest’anno il “prete volante” della montagna pordenonese. A 70 anni suonati, don Luigi Colman, originario di Claut, attivissimo parroco di Frisanco con un passato da escursionista e rocciatore, raggiungerà la cella campanaria della chiesa dedicata alle Sante Fosca e Maura e a San Orlando Re e "volerà" dalla torre del campanile del 1600, imbragato, assicurato a una fune d’acciaio, vestito con gli abiti liturgici, con la statua del Bambin Gesù in braccio.


Scenderà dal cavo pian piano, durante la celebrazione della messa solenne della vigilia di Natale, con il fattivo e fondamentale supporto dei volontari del soccorso civile del Cnsas di Claut e di Maniago.

Saranno loro, nella piccola sacrestia, ad assicuralo all’imbrago e a dargli tutte le indicazioni su come fare e come muoversi durante la discesa, nel chiassoso e gioioso andirivieni dei bambini e dei ragazzi del paese che per don Luigi ormai stravedono, pronti a svegliarsi la mattina presto per dargli una mano nell’organizzazione della giornata di festa che coinvolge tutta la comunità, dal Municipio alla Protezione civile, dalle associazioni locali alle famiglie.

Per tenere unita la comunità
Esile, non certo alto ma dal fisico asciutto e scattante, questo prete di montagna è brillante, innovativo e sempre presente nelle sue comunità. Ogni iniziativa promossa nasce, nel suo intento, per tenere unita la comunità, farla sentire salda, vicina, solidale. Non solo nel giorno di Natale. Per questo, alla sua bella età, affronta con gioia, oltre ogni acciacco, tanto spirito di avventura e con tanta fede il “lancio” dal campanile nella notte di Natale.


E c’è di più. Quest’anno, grazie all’aiuto della gente del paese, ci sarà anche il presepio vivente. Tutto comincia alle 21 con l’animazione per le vie di Frisanco. Alle 22.30 la veglia, in chiesa, e a seguire la messa solenne, con la pausa, spettacolare, accompagnata dalle musiche più belle del 25 dicembre, del volo dalla torre campanaria. Poi, una volta “atterrato”, davanti alla chiesa, la consegna della statua del Bambinello ai più piccoli, simbolo della comunità che verrà, del mondo che avanza. Nonostante tutto. Segue la solenne benedizione, dall’altare e un momento conviviale dopo la mezzanotte con vino speziato caldo e panettone sul sagrato. Altra novità di quest’anno l’arrivo dei tre Re Magi, tre volontari vestiti con splendidi abiti da magi dell’Oriente. Cosa manca? L’asinello, le pecore e le capre. No. Ci sono anche quelle, a Frisanco, per la notte di Natale. E si può dar loro da mangiare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino