Maria Rosaria, tutti i suoi silenzi e quelle pressioni sui testimoni

Maria Rosaria, tutti i suoi silenzi e quelle pressioni sui testimoni
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FACEBOOK - Il profilo anonimo sarebbe stato creato tra aprile e maggio 2014, quando Trifone Ragone lascia l’appartamento condiviso in via Colombo con Giosuè Ruotolo e altri due commilitoni per andare a vivere con la fidanzata Teresa Costanza in via Chioggia. Per alcuni giorni è stato utilizzato per inviare a Teresa messaggi che mettevano in dubbio la fedeltà di Trifone. Secondo l’avvocato di Maria Rosaria Patrone, il profilo sarebbe stato creato da Ruotolo. La sua assistita vi avrebbe avuto un unico accesso, avrebbe letto i messaggi e poi non l’avrebbe più visitato.


CANCELLAZIONI - La Procura contesta alla Patrone di aver cancellato i messaggi con cui il fidanzato le confessava l’omicidio, di aver eliminato ogni contatto sospetto con Ruotolo (come il messaggio "Amore, hai fatto qualcosa che non mi hai detto") e con la stessa Teresa Costanza.

PRESSIONI - Secondo gli inquirenti avrebbe cercato di convincere le amiche a non dire nulla ai Carabinieri del profilo Facebook anonimo, del quale aveva riferito alle amiche prima che Ruotolo fosse indagato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino