PORDENONE - Ricariche telefoniche sigillate, protette da una confezione che dovrebbe fungere allo stesso tempo da garanzia del prodotto. E invece risultate vuote, alcune...
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A raccontare gli episodi è Flora Facchin, titolare della ricevitoria che per prima ha potuto riscontrare il problema di tessere Tim, mentre non c'è riscontro per altre compagnie telefonichee. Dove sta l'inghippo? «Noi vendiamo solo schede sigillate - spiega la Facchin -, pertanto impossibili da manomettere una volta imbustate da chi le produce. In alcuni casi, però, è capitato che un nostro cliente ci abbia riportato indietro una scheda già esaurita ancor prima di averla utilizzata. Ogni tessera riporta sul retro una barra oscurata, che va grattata con una moneta. Una volta scoperto il codice, quest'ultimo va inserito al momento giusto nella procedura automatica attivata dalla compagnia telefonica. È stato in quel momento che il cliente si è accorto del problema. La scheda sigillata e acquistata nella ricevitoria, infatti, risultava già utilizzata mesi fa. In un caso ad aprile».
Un errore o una truffa da parte di chi ha trovato il modo di hackerare il codice segreto e rubare ricariche?
Il Gazzettino