La truffa delle schede telefoniche: sigillate, ma svuotate dagli hacker

La truffa delle schede telefoniche: sigillate, ma svuotate dagli hacker
PORDENONE - Ricariche telefoniche sigillate, protette da una confezione che dovrebbe fungere allo stesso tempo da garanzia del prodotto. E invece risultate vuote, alcune...

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PORDENONE - Ricariche telefoniche sigillate, protette da una confezione che dovrebbe fungere allo stesso tempo da garanzia del prodotto. E invece risultate vuote, alcune volte da mesi, tra le mani dell'utente finale che le ha acquistate da una ricevitoria di Vallenoncello. Lo stesso problema, nelle ultime settimane, sarebbe stato riscontrato anche in una rivendita del centro storico. E ora serpeggia il dubbio che ci si possa trovare di fronte a una truffa, i cui contorni sarebbero però ancora tutti da definire. I fatti sono accaduti negli ultimi giorni nella popolosa frazione nella zona sud di Pordenone.


A raccontare gli episodi è Flora Facchin, titolare della ricevitoria che per prima ha potuto riscontrare il problema di tessere  Tim, mentre non c'è riscontro per altre compagnie telefonichee. Dove sta l'inghippo? «Noi vendiamo solo schede sigillate - spiega la Facchin -, pertanto impossibili da manomettere una volta imbustate da chi le produce. In alcuni casi, però, è capitato che un nostro cliente ci abbia riportato indietro una scheda già esaurita ancor prima di averla utilizzata. Ogni tessera riporta sul retro una barra oscurata, che va grattata con una moneta. Una volta scoperto il codice, quest'ultimo va inserito al momento giusto nella procedura automatica attivata dalla compagnia telefonica. È stato in quel momento che il cliente si è accorto del problema. La scheda sigillata e acquistata nella ricevitoria, infatti, risultava già utilizzata mesi fa. In un caso ad aprile».

Un errore o una truffa  da parte di chi ha trovato il modo di hackerare  il codice segreto e rubare ricariche?

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Il Gazzettino