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PORDENONE - «Finalmente oggi conosceremo il futuro del Pordenone». È il concetto espresso dal popolo neroverde che ha aspettato con ansia e preoccupazione l'appuntamento di oggi quando in Tribunale di Pordenone verrà discussa l'istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica nei confronti del sodalizio di Mauro Lovisa e soci.
Il sostegno dei tifosi
Si sa già che la società rinuncerà al campionato professionistico di Lega Pro il cui termine per l'iscrizione scade oggi. Resta da vedere se i ramarri avranno l'opportunità di iscriversi al torneo di serie D o dovranno, come appare più probabile, ripartire addirittura da una delle categorie regionali di calcio dilettanti. Comunque vadano le cose i tifosi neroverdi hanno ribadito più volte che saranno sempre vicini ai loro beniamini e in particolare a Mauro Lovisa che negli ultimi sedici anni ha saputo portare il Pordenone dal torneo regionale di Eccellenza alle soglie della serie A, quando nell'agosto del 2020 con Attilio Tesser in panca è arrivato sino alle semifinali playoff fermato solo dal Frosinone guidato dall'ex azzurro Alessandro Nesta.
Il supporto
Per testimoniare ulteriormente il loro supporto a re Mauro e soci si sono dati appuntamento per questa mattina in piazza Giustiniano proprio davanti al tribunale dove, se verrà loro permesso, verranno esposti gli striscioni per invitare chi di dovere a fare il massimo per salvare la storia e l'onore dei ramarri.
L'appello del capitano
Il fan club Pn Neroverde 2020 non poteva fare a meno di condividere il concetto espresso da Salvatore Burrai. «Dicono sempre ha scritto il capitano dei ramarri sulla sua pagina Instagram che dopo la bufera arriva il sereno. Spero che per questi colori e questa città il sereno arrivi presto. Forza ramarri, forza Pordenone. Grazie a chi c'era, a chi c'è stato e a chi ci sarà comunque vadano le cose». Glaciale il commento di chi ha ripreso il post di Burrai sul sito del club: «Un sassarese vuole più bene al Pordenone del 90% dei pordenonesi, politici inclusi». L'ennesima frecciata contro la politica locale, che i tesserati del fan club hanno sempre criticato perché nessuno si è dato concretamente da fare per costruire a Pordenone uno stadio degno di ospitare il calcio pro, ritenendo che le "peregrinazioni" dei ramarri a Udine, Trieste, Lignano e pure Fontanafredda abbiano contribuito in maniera determinante al ridimensionamento della squadra e della società neroverde.
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Il Gazzettino