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PORDENONE - Aveva detto di voler attendere. Cosa? Un passaggio formale. Preferiva che a parlare, per prima, fosse la società. Quindi senza tanto girarci attorno, il suo presidente, quel Mauro Lovisa con il quale ha condiviso successi sportivi e passi avanti societari. Ma anche discussioni, non sempre distese, in ogni caso sempre risolte con una stretta di mano. E ora che la società ha parlato (lo ha fatto Mauro Lovisa al Gazzettino), tocca a lui, al sindaco di una città ancora stordita dalla brutta notizia. «Una brutta novità per tutti noi», è l’attacco del commento di Alessandro Ciriani.
IL MESSAGGIO
Non sono parole di circostanza, quelle del primo cittadino. Si evince la volontà di non prendere parte a una divisione spesso drogata dal tifo tra colpevolisti e iper-garantisti. Ma Ciriani vuole far sapere che il sindaco c’è, che è presente. E che a suo modo il tifo lo fa anche lui. «L’identità di una città - spiega - è composta da diversi elementi. Ad esempio dalle sue bellezze che diventano attrazioni turistiche, dagli imprenditori che investono, dalla sua cultura, dalle decisioni urbanistiche che ne cambiano il volto.
PREOCCUPAZIONE E SPERANZA
«Devo però ammettere - e qui la voce di Ciriani diventa più greve, emerge il picco dell’amarezza - che le parole del procuratore sono preoccupanti anche per un’eventuale risalita in Serie B». Raffaele Tito aveva parlato di una situazione difficile da sanare anche in caso di promozione e si riferiva al quadro economico che caratterizza oggi il Pordenone Calcio.
Ecco perché alla città e al club servono forze fresche (se ne parla nel dettaglio alla pagina precedente), e Ciriani questo lo sa anche troppo bene.
«A fronte dell’impegno che Mauro Lovisa ha sempre profuso per la città e per la società - prosegue ancora Alessandro Ciriani nel suo intervento relativo alla situazione finanziaria del Pordenone Calcio - il mio auspicio è quello che ci sia qualcuno in grado di salvare il salvabile. Solo in questo modo - ha aggiunto il primo cittadino - si potrà dare continuità al progetto. E si badi bene che non sto parlando solamente della prima squadra, che pur rappresenta l’asset più importante della società, ma anche a un ottimo settore giovanile, che rappresenta uno sguardo verso il futuro».
Che il Comune possa impegnarsi in prima persona al momento è fuori da ogni discussione. La partita dovrà giocarsi - se si esula dall’appoggio e dai cosiddetti buoni uffici - solamente tra l’aula del Tribunale e le necessarie trattative che dovranno andare in scena tra privati. Ciriani, in questo caso, osserverà come tutti.
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Il Gazzettino