Pordenone Calcio, altalena di notizie. L’ultima è su Zuzzi: resta senza "impegno"

Il primo protagonista della rinascita non può più garantire altri esborsi

Pordenone Calcio, altalena di notizie. L’ultima è su Zuzzi: resta senza "impegno"
PORDENONE - In questi giorni, tutto si mischia. Possono arrivare in poche ore due notizie dal valore totalmente contrastanti. Una che dà speranza, l’altra che chiude...

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PORDENONE - In questi giorni, tutto si mischia. Possono arrivare in poche ore due notizie dal valore totalmente contrastanti. Una che dà speranza, l’altra che chiude un’epoca, almeno dal punto di vista economico. Volutamente, si parte dallo spiraglio di speranza: c’è un nuovo socio che si starebbe avvicinando al Pordenone Calcio. A questa società, non si parla in questo caso di un eventuale futuro post-fallimento. Un altro Marco La Rosa, in pratica, dal momento che fino ad ora l’imprenditore siciliano è l’unico ad aver messo concretamente mano al portafoglio rilevando un pacchetto di quote della società. La notizia brutta, invece, è la retromarcia del presidente onorario Giampaolo Zuzzi, che resterà sì in quota societaria, ma che non profonderà più un impegno economico. 


La decisione

Zuzzi c’è dall’inizio. Almeno dall’inizio del Pordenone che ricominciò la sua vita sportiva e societaria dai dilettanti dopo il dissesto e il tonfo dell’epoca Setten. L’imprenditore, pordenonese come pochi altri, fu protagonista del 2004 di quell’operazione guidata dall’allora sindaco Sergio Bolzonello che consistette nell’accordo storico di fusione con il Don Bosco e alla cessione del titolo sportivo al “nuovo” Pordenone Calcio. Una manovra che portò Zuzzi alla presidenza, carica che poi sarebbe diventata onoraria (ma economicamente onerosa, visto lo sforzo profuso in tutti questi anni dal vertice della più famosa società di macinazione cittadina) con l’avvento al timone di Mauro Lovisa. Come detto, Zuzzi fino a prova contraria sarà ancora titolare della sua quota, ma oggi come oggi è escluso un suo nuovo impegno economico nella difficile situazione che sta interessando il club neroverde, che ha due mesi per salvarsi dal fallimento. Il volto di Zuzzi non sarà slegato da quello del Pordenone, ma per l’imprenditore oggi è impossibile programmare un ulteriore esborso di denaro. Un problema tecnico non indifferente, visto che di milioni se ne devono trovare due in poco tempo.

I tentativi

Sono ore di lavoro senza sosta, per il presidente Mauro Lovisa. Il suo impegno è massimo, anche dal punto di vista economico. E questo nessuno l’ha mai minimamente messo in dubbio. Ma servono nuovi ingressi. E nelle ultime ore qualche buona notizia sembra trapelare: un nuovo socio, sul cui nome c’è il massimo riserbo, si sarebbe affacciato per chiedere informazioni». 

La nota

«Intervengo - ha scritto ieri Lovisa - e sarà l’ultima volta in questi sessanta giorni, tempo nel quale ci proponiamo di attuare un piano serio e credibile che permetta la ristrutturazione del debito e garantisca la continuità della società, con nome e marchio, nel Settore giovanile e femminile, indipendentemente dalla categoria della Prima squadra. Ringrazio il procuratore Tito, il sostituto procuratore Carraturo, il giudice a Roberta Bolzoni e il Tribunale per la sensibilità e l’attenzione dimostrate, gli avvocati Roberto Casucci, Bruno e Antonio Malattia per l’importante lavoro che stanno svolgendo, i tifosi che a hanno voluto manifestare il loro attaccamento ai colori neroverdi e al presidente all’esterno del Tribunale, nonché tutti coloro che in vario modo mi sono stati vicini e ci hanno dimostrato il loro affetto. I successi che hanno contraddistinto questi quindici anni e i traguardi raggiunti dal Pordenone Calcio credo restino indelebili nella storia della società e abbiano dato motivo di orgoglio alla città e al nostro territorio. Ancora grazie per questo ai soci e ai nostri collaboratori. Mi auguro che con obiettività e comprensione venga da tutti seguito il difficile percorso che ora ci attende e che mi vedrà presente in prima persona con la determinazione e l’entusiasmo di sempre.

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Il Gazzettino