La Muti falsa malata? «Non è vero potete chiederlo a Vladimir Putin»

L'attrice e il premier
PORDENONE - La bellissima Ornella Muti non c’era ieri mattina in tribunale: è accusata di truffa aggravata e di aver indotto un medico a commettere falso ideologico nel...

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PORDENONE - La bellissima Ornella Muti non c’era ieri mattina in tribunale: è accusata di truffa aggravata e di aver indotto un medico a commettere falso ideologico nel redigere il certificato di malattia. Già, perchè sarebbe stato un abbassamento di voce a tener lontana Ornella al secolo Francesca Romana Rivelli, 60 anni, del palcoscenico del teatro Verdi nelle tre date del dicembre 2010 cancellate per malattia. Finta, secondo l’accusa, dato che la Muti subito dopo aver recitato a Gorizia era salita su un aereo per volare a San Pietroburgo dove, il 10 dicembre 2010, aveva partecipato a una serata organizzata dal premier russo Vladimir Putin.




Ieri mattina davanti al giudice Patrizia Botteri, la truccatrice e talvolta stylist della Muti, Valeria Marchetti, si è seduta sul banco dei testimoni. Molti i «non ricordo» ed «è passato troppo tempo» della truccatrice come risposta alle domande dell’avvocato di parte civile Bruno Malattia (rappresenta l’Associazione teatro Pordenone). Tanti da "meritare" la strigliata del giudice che l’ha redarguita: «Cerchi di rispondere alle domande, sforzandosi di ricordare».



E si ricordava la tosse della Muti a Gorizia, il suo malessere, la visita in ospedale appena atterrata a San Pietroburgo. Ma non i particolari sui quali insisteva Malattia, come la data di emissione del biglietto aereo per la Russia. Poi c’è stata la testimonianza di Valeriano Colucci, di un ufficio stampa che si è occupato dell’evento di San Pietroburgo. Anche lui, dopo aver rimarcato che si "occupava" anche di Sharon Stone, ha ricordato il malessere dell’attrice e la visita in ospedale. Quindi la parola è andata all’avvocato della Muti, Salvatore Sciullo: ha chiesto nuovamente che fosse sentito come teste anche Vladimir Putin. Richiesta bocciata dal giudice che ha rinviato per discussione l’udienza al 24 febbraio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino