Porcia: solo nel 2024 il cantiere della grande rotonda che sbloccherà il traffico

Il sindaco Sartini: «Una sola rotatoria di 50 metri di diametro per garantire la massima sicurezza». Espropri e accordi bonari

Porcia: solo nel 2024 il cantiere della grande rotonda che sbloccherà il traffico
PORDENONE - È senza ombra di dubbio la rotonda più attesa per chi quotidianamente deve attraversare quelle poche centinaia di metri tra Porcia e Pordenone, lungo la...

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PORDENONE - È senza ombra di dubbio la rotonda più attesa per chi quotidianamente deve attraversare quelle poche centinaia di metri tra Porcia e Pordenone, lungo la Pontebbana, con il Garage Venezia a fare da sfondo. Ed è ancora costretto ad aspettare che il semaforo diventi verde tra strade che si intersecano e incroci dalle lunghe attese, dove le code sono da sempre le principali protagoniste. Hanno installato anche il contasecondi per cercare di rendere meno disagevole l’arrivo del “via Libera”, ma lo snodo di viale Venezia è uno dei punti più critici della viabilità in provincia. Anche se, dopo tanti annunci, tante promesse e tanti progetti rimasti per i motivi più disparati nei cassetti delle varie aministrazioni, il prossimo anno dovrebbe scattare l’ora “X” per l’avvio del cantiere. Quello vero che nell’arco di più di un anno dovrebbe, anche in questo caso il condizionale è d’obbligo, portare alla realizzazione di un’unica grande rotonda del diametro di 50 metri, «così da garantire la massima sicurezza», spiega il sindaco di Porcia Marco Sartini. La stesura del progetto, con tutto quello che comporta, è stata infatti affidata all’amministrazione purliliese. «Quello che prevedeva due rotatorie l’ho messo nel cassetto nero, perchè avrebbe significato un’opera di categoria D, mentre questa sarà di categoria A, la più sicura», afferma Sartini.


L’incontro

Qualche giorno fa il sindaco di Porcia ha incontrato l’assessore regionale Cristina Amirante: sul tavolo l’opera che costerà un milione 800mila euro, finanziati dalla regione. «Ma ci servono più fondi , perchè dopo il Covid i prezzi delle materie prime e della manodopera sono aumentati. E di molto». Dal canto suo l’assessore Amirante ha ricordato lo stato di fatto del progetto, mettendo il punto sul nodo espropri che è stato praticamente chiuso. «Avevamo bidogno di spazi per costruire la rotonda che avrà un diametro di 50 metri - prosegue Sartini –. Quindi è stato necessario arrivare a un accordo bonario con Mario Ruoso per quanto riguarda il pezzetto di terreno dove è installato il grande cartellone pubblicitario, come pure con i proprietari dell’abitazione che si trova sulla punta della strada. Stesso iter per l’area dove c’era il concessionario automobilistico Ricci». Un passo che ha permesso di mettere nero su bianco il progetto. «Siamo alla fase definitiva - dice il sindaco di Porcia -, abbiamo depositato tutte le carte e ora siamo in attesa dei vari nulla osta degli enti deputati». Poi, una volta ottenuti, ci sarà il passo successivo, il progetto definitivo che prevede conseguentemente la pubblicazionedel bando per i lavori. 

Il cantiere

Sartini è cauto sulla data di avvio del cantiere e, senza sbilanciarsi troppo, parla di «marzo 2024» perchè la burocrazia, si sa, è piena di sorprese e incognite. Per quanto riguarda la viabilità, tutto è stato pensato per ridurre al minimo i disagi. «Il cantiere sarà a settori» così non ci saranno blcchi totali del traffico. Certo che un crocevia come quello di viale Venezia di traffico ne vede passare tanto, «ogni giorno in quell’incrocio transitano 25mila auto - fa presente il sindaco di Porcia - e in alcuni giorni, soprattutto di venerdì, arrivano anche a 36mila». Quindi qualche disagio ci sarà, ma gli automobilisti sapranno che le attese porteranno alla costruzione della nuova rotonda ed elimineranno i tanto odiati semafori che sembrano non diventare mai verdi. L’opera, una volta terminata, si rifletterà positivamente anche sulla qualità dell’aria di quanti vivono o hanno locali pubblici nella zona. E, altro punto molto importante, metterà in sicurezza il traffico debole, quello dei ciclisti che scelgono la due ruote per muoversi e che per questa scelta sono ancora troppo penalizzati.

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Il Gazzettino