Dà dei "porci" a tre politici su Facebook, il pm chiede archiviazione: «Ormai l'insulto è consueto»

Dà dei "porci" a tre politici su Facebook, il pm chiede archiviazione: «Ormai è insulto consueto»
VENEZIA - La procura di Venezia ha chiesto di archiviare l'accusa contro una persona che aveva definito su Facebook porci degli amministratori pubblici perché è...

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VENEZIA - La procura di Venezia ha chiesto di archiviare l'accusa contro una persona che aveva definito su Facebook porci degli amministratori pubblici perché è ormai consueto l'insulto ai politici nella dialettica quotidiana, a tal punto da perdere la forza lesiva e ridursi «ad un ordinario metodo» attraverso il quale «criticare la loro azione».

Insulti a tre politici di Italia Viva

Il giudice si è riservato di esprimersi nei prossimi giorni sulla denuncia presentata nel 2021 da tre esponenti di Italia Viva. Le offese, come riferisce il "Corriere del Veneto" , erano apparse nella pagina Fb di un comune veneziano a margine di un commento di uno degli 800 iscritti sull'azione dell'amministrazione locale, in cui si citavano distintamente, con tanto di nome, i tre politici chiamandoli «i tre Re Magi di Italia Viva» apostrofati poi dall'indagato come «i tre porci». Gli interessati hanno reagito denunciando il 63enne per diffamazione a mezzo stampa e a distanza di due anni il fascicolo è stato preso in carico dal pm che ha deciso di archiviare perché «esaminati gli atti non sussistono elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio».

La critica sul gruppo Facebook

Secondo il magistrato «non è chiaro se le persone offese fossero o meno membri del gruppo Fb nel quale è stato pubblicato il post». Questione, annota, «dirimente» perché se hanno direttamente assistito alla pubblicazione dell'insulto, allora «la condotta verrebbe qualificata in termini di ingiuria e non di diffamazione». Inoltre, sempre secondo il magistrato, «sotto un secondo profilo, trattandosi di critica politica, nel caso di specie non possono applicarsi i consueti canoni di valutazione relativi alla natura offensiva delle espressioni proferite, trattandosi di ambito nel quale la contumelia è di fatto divenuta l'ordinario metodo di espressione del dissenso». L'avvocato dei querelanti ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, decisione che verrà ora presa dal giudice

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Il Gazzettino