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PONTIDA - Alla fine non è mancato nessuno. O, meglio, sono arrivati tutti a Pontida, anche i presunti dissidenti, così le defezioni si sono registrate solo sul palco. Giampaolo Bottacin, Federico Caner, Roberto Marcato, sono stati gli unici assessori della Regione del Veneto a disertare l’appuntamento con il governatore Luca Zaia sul palco del raduno della Lega, a non srotolare il bandierone con il Leone di San Marco, a non farsi immortalare nelle foto di gruppo. Ma a Pontida c’erano. Caner, assessore all’Agricoltura e al Turismo, con la sua polo verde e lo stemmino col Leone di San Marco. Bottacin, assessore all’Ambiente e alla Protezione civile, in semplicissima polo blu. Marcato, assessore allo Sviluppo economico, in assoluta controtendenza: t-shirt blu scuro con la scritta “#onichini libero”. «L’ho fatta fare ieri mattina, appena saputo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non aveva concesso la grazia a Walter Onichini. Chi ha sparato al ladro che gli è entrato in casa deve stare in galera, il bengalese che ha picchiato la moglie va assolto. Un Paese così non è il mio Paese».
IL PRECEDENTE
Anche l’anno scorso Marcato non era salito sul palco: «Tranne un paio di volte, sempre stato con la base».
PRO E CONTRO
Tra i parlamentari vige l’ordine di scuderia di non polemizzare. Dimitri Coin: «Le Pen? È più che altro un dibattito sui giornali, la Lega in Europa si colloca in un alveo preciso». Il sottosegretario Massimo Bitonci: «Matteo sta scegliendo una linea per l’Europa e quello che decide il segretario a noi va bene». Il sindaco di Noventa Padovana, Marcello Bano, non si scompone della presenza di Marine Le Pen («Una volta è stato invitato anche d’Alema»), ma precisa: «Nulla da spartire con lei, è solo un’alleanza in Europa, noi siamo un’altra cosa». Poco più in là, su un Pratone che a fine giornata sarà messo a confronto con l’edizione 2019 per rimarcare gli spiazzi vuoti, c’è un arrabbiatissimo Mario Borghezio: «Marine Le Pen? Averla portata qui è peggio che uno sbaglio, è un crimine politico».
LE MAGLIETTE
Allo stand del Veneto, intanto, le nuove magliette ideate da Bepi Paolin e Mauro Michielon finiscono presto tutte esaurite: rosse, con la scritta “Cerchiamo donne e uomini per un viaggio audace: L’Auto/no/mia, gloria assicurata”. Tra le novità sul Pratone, la gigantografia del certificato elettorale del referendum del 22 ottobre 2017: “Il Signor San Marco ha votato”. Ma a colpire, soprattutto, è la quantità di bandiere della Sardegna e del Centro nazionale sportivo Libertas, oltre al fatto che non c’è un solo tricolore. Se ne accorgono i consiglieri regionali e i rimanente i quattro assessori (Calzavara, Corazzari, De Berti, Lanzarin) che accompagnano Luca Zaia sul palco con il bandierone del Veneto. «Non si è persa l’identità e il Leone è sempre più incazzato», dice il governatore. Poco distante, uno striscione dei giovani piemontesi: “Autonomia o elezioni”.
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Il Gazzettino