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E adesso si fa dura. La notizia, come anticipato ieri, era nell’aria. Ma ora è consolidata da un dettaglio di capitale importanza: i costi del nuovo ponte sul Meduna non si sono solo alzati - e questo già si sapeva - ma sono praticamente raddoppiati. L’ultima stima, fornita dal Comune di Pordenone alla Regione, parla addirittura di 40 milioni di euro. E la notizia è pessima, perché significa che dalla giunta Fedriga dovranno arrivare non più solo altri dieci milioni, ma addirittura diciassette, dal momento che il quadro iniziale sul quale era stato costruito il primo finanziamento arrivava a 23 milioni di euro. Il dato preciso è stato comunicato ieri in IV commissione dall’assessore (al termine del suo mandato e in partenza per il Parlamento) Graziano Pizzimenti.
LE MOTIVAZIONI
Mese dopo mese, il nuovo ponte sul Meduna è diventato sempre più caro.
I PROBLEMI
«A seguito di valutazioni e richieste del Comune di Pordenone - ha spiegato Pizzimenti in commissione - sono in corso accertamenti tecnici necessari a trasferire la competenza della realizzazione del nuovo Ponte sul Meduna alla Regione e ad affidare la conseguente progettazione e realizzazione dell’opera stessa alla società Friuli Venezia Giulia Strade. Il Comune chiedeva, visto l’interesse sovracomunale dell’infrastruttura viaria, che il Rup (Responsabile unico del procedimento) incaricato del progetto di fattibilità tecnica economica, fosse individuato tra le professionalità disponibili negli organici delle società regionali», E ora la Regione valuterà questa ipotesi.
POLEMICHE
La commissione era stata chiamata a rispondere dal consigliere Conficoni del Pd, che al termine dei lavori ha picchiato duro. «Manca il progetto, mancano i soldi e la stazione appaltante di fatto non c’è. In sostanza la realizzazione del nuovo ponte sul Meduna che Fedriga un anno fa dava per fatta, è ancora ferma e lontana dall’essere concretizzata. Impegni e promesse fatte in campagna elettorale si sono dunque schiantati prima contro l’incapacità dell’amministrazione Ciriani a svolgere il ruolo di stazione appaltante, poi sul fatto che in maniera ostinata il centrodestra regionale ha cassato l’emendamento con il quale il Pd, nell’assestamento estivo, chiedeva di integrare i fondi. Oggi tutto è fermo e non per colpa del Covid, come si tende a dire».
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Il Gazzettino